La torre campeggia al centro della scena interrompendo con la sua verticalità la composizione a fasce orizzontali: cielo color blu petrolio percorso da nubi grigie, mare blu notte, spiaggia color sabbia, piatta altura in primo piano dal colore scurissimo indistinto da cui si domina l'intero panorama. In primo piano si individuano alcune case in cui è visibile soltanto una fiamma rossa. Tutta la scena è popolata da numerose figurine colte nei più svariati atteggiamenti e mansioni. All'estrema sinistra in lontananza si nota una scena di impiccagione, mentre a destra una rappresentazione preromantica di monti azzurrini resi lividi dalla luce lunare e una città di mare delicatamente delineata in monocromo. Sull'altura in primo piano il re Nimrod a cavallo e sotto un baldacchino sorveglia e dirige i lavori che si svolgono nella piana sottostante.
La scena richiama la Torre di Babele di Pieter Bruegel il Vecchio, del Kunsthistorisches Museum di Vienna (1566). Nell'economia della tela, la torre di Lichtenreiter appare di proporzioni più modeste e quasi inserita nel paesaggio piuttosto che dominarlo. Il punto di vista è alto e permette una vasta visuale su terra e mare, sull'esempio delle grandi composizioni di Bruegel. Simili sono anche alcuni particolari, come la casa della facciata con salienti a gradini, alcune delle figure davanti al re, l'attività dei tagliapietre in primo piano. Il riferimento al maestro fiammingo, attraverso il tramite delle stampe, potrebbe spiegare l'atmosfera arcaica del dipinto. Sulla cornice è apposta un'etichetta con l'indicazione dell'appartenenza a Elvira Attems, Podgora.
Pinacoteca Musei, Repertorio di ulteriori opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007
Medeot M., Carlo Michele Lichtenreiter, in Voce Isontina, 1974, XI, 6 aprile