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G D Bepo PI (nzano) - 1926
Il volto della Madonna è raffigurato di profilo e il capo è coperto da un velo azzurro. La Vergine è colta nell'atto di sollevare il mantello con la mano sinistra, di cui si intravede un dito; la sua espressione è improntata a una dolente mestizia e una lacrima bianca le scende sulla guancia. Una cornice in lamina metallica profila il mosaico.
La realizzazione del mosaico spetta a Giuseppe De Biasio, già allievo della Scuola Mosaicisti di Spilimbergo e autore di numerosi manufatti e rivestimenti musivi sopratutto in Francia (SMFS, Schedario; Bulfon 1995). L'artista riprese il modello della Madonna del dito di Carlo Dolci, uno dei soggetti religiosi sottoposti agli allievi della Scuola per essere tradotti in mosaico (Giusseppe De Biasio, Giuseppe Teia, Rino Pastorutti, comunicazioni orali, 1995). Una Madonna, quella del Dolci, languida, lacrimevole e sdolcinata copiatissima nei secoli e diventata una delle immagini devozionali "da sacrestia" o "da camera" più popolari e richieste (Baldassarri, 1995).
Bulfon A.M., Nel 1922 c'ero anch'io, in Il Barbacian, Spilimbergo 1995, XXXII, n. 2
Bulfon A.M., Un catalogo dei mosaici del Comune di Pinzano, in Il Barbacian, Spilimbergo 1996, XXXIII, n. 2
Baldassari F., Carlo Dolci, Torino 1995