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- fotografia b/n (4)
Oggetto
dipinto murale
Soggetto
storie della vita della Madonna, episodi dell'antico testamento, profeta David e san Paolo
Autore
Amalteo Pomponio (1505/ 1588)
Cronologia
1535 - 1545
Codice scheda
OA_3988
Collocazione
San Vito al Tagliamento (PN)
Chiesa di Santa Maria dei Battuti
Chiesa di Santa Maria dei Battuti
Iscrizioni
parete di fondo, architrave dipinta: DEIPARAE VIRGINIS COLLEGIO IVBE(N)TE PICTURA HAEC RVBERTO CORONA RECTORE PRI(N)CIPV(M) HABUIT MDXXXV
Gli scomparti del ciclo affrescato sono distribuiti entro la struttura architettonica classica dipinta sulle pareti dell'arco trionfale e del presbiterio e sulla volta. Sulla parete dell'arco trionfale sono raffigurati, a sinistra e a destra dell'arco, il profeta Daniele e San Paolo. Sulla parete sinistra, su due registri sono presenti quattro episodi legati alla vita della Madonna, dall'alto al basso e da sinistra verso destra: Sommo sacerdote rifiuta il sacrificio di Sant'Anna e San Gioacchino, Nascita di Maria Vergine, Presentazione di Maria Vergine al tempio, Sposalizio di Maria Vergine. Sulla parete destra, sono distribuiti in modo analogo: Annunciazione, Visitazione, Adorazione dei Re Magi, Fuga in Egitto. Sulla parete di fondo sono gli Apostoli si dispongono intorno al sepolcro vuoto della Madonna che appare Assunta in gloria nella volta. Sui pennacchi trovano posto quattro ovati con episodi biblici: Lot e la famiglia in fuga da Sodoma, Abacuc trasportato dall'angelo porta il cibo a Daniele nella fossa dei leoni, Sacrificio di Isacco, Melchisedec offre il pane e il vino nel calice. Al di sopra delle figure della parete dell'arco trionfale corre un fregio a grottesche intervallate da medaglioni figurati a monocromo. I fantasiosi motivi a grottesca riempiono anche tutti gli spazi lasciati liberi dalle figurazioni.
Gli affreschi sono ricordati già da Vasari nel 1568 (ed. Milanesi, 1880, p. 120), il quale afferma che il Cardinale Marino Grimani, signore di San Vito, li ammirava tanto da far entrare il pittore nella nobiltà del luogo. Dai documenti riportati dallo Joppi (1892, pp. 69-70), appartenenti all'Archivio dell'Ospedale, si ricavano i pagamenti fatti dalla Confraternita dei Battuti all'Amalteo per la pittura della cappella, ammontanti alla somma complessiva di 200 ducati. Le note di pagamento continuano fino al 1544/45, ma il lavoro è riportato come finito, anche se l'Amalteo dovette intervenirvi in vari tempi, tra il 1535 e il 1544 . Sappiamo inoltre che nel 1536 il pittore sottoscrisse una convenzione con il Comune di Casarsa per dipingere la cuba della Chiesa di Santa Croce (Joppi, 1892, p. 70).
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