installazione, De Marchi Riccardo

Titolo
Origine
Autore
Cronologia
1995 - 1996
Collocazione
Udine (UD)
Casa Cavazzini Museo d'Arte Moderna e Contemporanea
ex GAMUD
Codice scheda
OAC_676

Struttura piana in acciaio inox dipinta di bianco con due linee di puntinatura in rilievo delimitano, nella parte superiore e inferiore, un'area in cui vengono tracciate altrettante righe (due orizzontali e una verticale) incise in negativo, forando parzialmente la superficie metallica sino a far riaffiorare lo strato sottostante alla pittura.

Riccardo De Marchi, dopo un percorso artistico in cui andò a sperimentare il dripping inteso come mezzo che attraversa lo spazio infinitamente volte grazie alla sovrapposizione del colore, volle agli inizi degli anni Novanta utilizzare altri materiali che gli permettessero di attraversare lo spazio. Questa ricerca cominciò a prendere forma quando realizzò opere in cui l’elemento di indagine divenne il buco, inteso, non tanto come un aldilà inattingibile secondo la concezione dello Spazialismo di Fontana, di cui comunque ne è debitore, ma come una sorta di lettera di un alfabeto criptico e tattile basato sulla materia mancante. Egli iniziò forando con il trapano oggetti di materiali eterogenei, conchiglie, cucchiai, cartoline, dischi, per poi intervenire su strutture piane o tridimensionali di acciaio, plexiglas, cartongesso. (continua in Annotazioni)

BIBLIOGRAFIA

Gastaldon G., Riccardo De Marchi, in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018

Gransinigh V., Casa Cavazzini. Guida al museo d'arte contemporanea, Udine 2017

Riccardo De Marchi, Riccardo De Marchi: tutti i buchi del mondo, Parma 2008

Riccardo De Marchi, Riccardo De Marchi. Le porte regali (dedicated to Pavel Florenskij), Udine 1996