in basso a destra, in stampatello maiuscolo: TINA
Un'architettura dalla prospettiva impossibile, caratterizzata dal gioco illusionistico dei piani, in un paesaggio
Il dipinto appartiene ad un ciclo commissionato dall'Azienda ospedaliera per decorare il reparto di oncologia.Queste opere si propongono di allontanare momentaneamente il pensiero dello spettatore dal contesto, occupandolo con giochi illusionistici.In questo caso il soggetto si rifà alle architetture impossibili di M.C. Escher e precisamente all'opera "Belvedere" del 1958 che sfrutta l'ambiguità della percezione visiva.Mentre Escher realizzò l'incisione, ottenendo immagini in bianco e nero, l'autrice del dipinto usa vivaci colori caldi.L'opera riporta delle modifiche rispetto al progetto iniziale: nel paesaggio sono stati eliminati degli alberi e il ruscello è solo accennato;le figure da bianche sonso state colorate a quadretti multicolori;la scala che si trovava in alto a destra è stata rimossa;i piani prima piastrellati sono stati realizzati con un unico colore.Le modifiche hanno reso la composizione più complessa. L'opera è stata ideata da Valentina De Sabata, studentessa della 5^G.
Bucco G., Il Sello colora l'ospedale, in La Vita Cattolica, Udine 2007, 9 giugno
Arte Sello, L'arte del Sello approda in ospedale, in Messaggero Veneto, Udine 2007, 31 maggio
Casarsa L., I colori del Sello per rallegrare l'ospedale, in Messaggero Veneto, Udine 2006, 19 dicembre