La sagoma tridimansionale in alluminio ha per base il poligono irregolare con cinque lati mentre su di essi sono proiettati lungo la verticale, archi di cerchi con corde proporzionali alla metà del lati del poligono.
Quest'opera realizzata alla fine degli anni '70 è accumunabile a tutto un insieme di opere molto simili, che rientrano nelle ricerche a carattere visuale - concreto operate da Alviani, in cui non è il dato cinetico a primeggiare ma quello geometrico-matematico e cromatico. Questi sono gli stessi anni in cui si assiste ad un ritorno verso le strutture primarie (corrente artistica identificabile con la Minimal Art americana), in cui l'artista tenta, attraverso la matematica e la pittura analitica, un vera e propria sperimentazione del rapporto ottico-concettuale.
Getulio Alviani, Getulio Alviani. Opere 1951-1978, Pordenone 1982
Getulio Alviani, Getulio Alviani, Milano 2004
Getulio Alviani, Getulio Alviani, Udine 1999
Dorfles G., Arte a Trieste dal Cinquanta al Settanta, in Anni fantastici. Arte a Trieste dal 1948 al 1972, Trieste 1994
Getulio Alviani, Getulio Alviani, Ferrara 1980