Disco le cui superfici presentano forme geometriche regolari in rilievo. Il disco, fissato su una base di forma piramidale dagli spigoli verticali leggermente incurvati, è suddiviso in tre fasce orizzontali e verticali, dislocate su piani diversi e che non mascherano il perimetro. Le fasce fuoriescono all'esterno dal centro che risulta forato.
Ermacora vinse nel 1983 il concorso nazionale, bandito nel 1980, per una opera d'arte figurativa da porre nel nuovo padiglione dell'Ospedale civile di Udine. La scultura si inserisce nella fase creativa in cui lo scultore, dopo l'iniziale raffigurazione di bestie immaginarie, si concentrò sullo studio delle forme. Il disco e il totem per lui rappresentavano i due principi fondamentali dell'organizzazione spaziale: orizzontale e verticale. Il suo interesse è quello di sezionare e rompere la perfetta forma circolare del disco scomponendola in fasce orizzontali e verticali, dislocate nello spazio su piani diversi. Gli elementi scomposti fuoriescono dal centro in modo da sottolineare la tridimensionalità del disco. Nell'intenzione dello scultore il disco, scomposto e ricomposto, era paragonabile al corpo umano, rovinato e guastato dalla malattia e che in ospedale può essere risanato.
Giancarlo Ermacora, Giancarlo Ermacora ceramista scultore, Udine 2005