Collezione della provincia di Trieste, artistico

Collezione della provincia di Trieste

Localizzazione
Trieste (TS)
Palazzo Galatti
Denominazione
Collezione della provincia di Trieste
Tipologia
artistico

La collezione della Provincia si è costituita nel 1926 per lo più attraverso acquisti in esposIzioni locali e solo in parte grazie a donazioni e commissioni dirette come il lascito Sambo, un nucleo di tredici opere di ambito strettamente familiare, donate dalla figlia del pittore, Licia Sambo, nel 1989, o il lascito Dyalma Stultus, costituito da tre opere donate nel 2005 dalla Fondazione "Dyalma Stultus" di Firenze, o ancora "Il Placito di Risano" di Bruno Croatto, commissionato direttamente dall'artista dall'Amministrazione provinciale nel 1934 per abbellire la sala di presidenza. Oltre a queste opere, oggi esposte nelle sale di rappresentanza di Palazzo Galatti, sono presenti anche dipinti di Ugo Flumiani, Vito Timmel, Tullio Silvestri, Giorgio Celiberti, Lojze Spacal e altri. Seppur eterogenea, la collezione è interessante perché è frutto delle scelte e delle politiche d'acquisto compiute soprattutto nel periodo tra le due guerre dall'Ente pubblico in una terra di confine e riflette la tensione tipicamente triestina tra una vocazione mitteleuropea e desiderio di italianità.

Prima catalogazione

catalogata nel 2000 da Denise Della Bianca, la collezione presente negli uffici della Provincia di Trieste rientrava in un progetto d'indagine e studio, condotto dall'allora Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali, sulle opere d'arte conservate nelle sedi dei principali Enti locali territoriali. Furono rilevati disegni, dipinti e sculture per un totale di circa cinquanta beni.

Aggiornamenti della catalogazione

Nel 2006 da Daniela Cecutti, ma soprattutto l'anno successivo durante lo stage di Stefania Cusin, frequentante la Scuola di specializzazione in storia dell'arte presso l'Università di Udine, le schede dei principali dipinti sono state incrementate di informazioni e bibliografia. Questa ricerca si legava agli studi da lei precedentemente condotti sull'ambiente artistico triestino nel periodo compreso tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento. In questa occasione sono state approfondite la storia della collezione e il suo valore storico-artistico in rapporto al territorio a cui essa appartiene: da un lato l'aggiornamento delle schede, con l'inserimento delle notizie storico-critiche e dei riferimenti bibliografici, inquadra le singole opere, dall'altro i sopralluoghi negli uffici e la consultazione dei dati d'archivio consentono di definire lo stato attuale della collezione nella sua integrità e la politica di acquisizioni.

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