L'antica casa Puicher s’Kottlars, abitata senza alterazioni sostanziali del suo assetto fino agli anni Ottanta, è stata rilevata dal Comune di Sappada nel 1990, recuperata nel pieno rispetto dei principi del restauro filologico conservativo ed adibita a Casa-Museo della Civiltà contadina. La tipica architettura rurale e le varietà delle colture di montagna nell'orto accanto all'edificio fanno rivivere ai visitatori la realtà quotidiana delle famiglie sappadine di un tempo, sperimentandone direttamente i luoghi, le abitudini domestiche e lo stile di vita. Il complesso di casa Puicher s’Kottlars è un interessante esemplare di abitazione a modulo semplice con annessa stalla-fienile, riferibile al secondo quarto dell’Ottocento. Entrati in corridoio (labe), che secondo l’impianto tradizionale attraversa da est a ovest l’edificio, al primo piano si trova la cucina (kuchl), annerita dal fumo del focolare aperto (offns vair) che affumicava le vivande appese sull’affumicatoio (eesn) al soffitto; tutt’altra atmosfera si respira in tinello (kòschtibe), dove il rivestimento in legno isolava il calore della stufa in muratura a volta (kòchlouvn), posta nell’angolo e alimentata attraverso un’apposita apertura in corridoio. Dopo aver visitato la camera da letto (kommer) al piano terra si raggiunge il secondo piano attraverso la ripida scala del corridoio: qui si trova una seconda camera da letto e una cameretta (kemmerle) adibita a piccolo laboratorio per i lavori manuali, dove si possono osservare numerosi attrezzi. Il ballatoio corre su tre lati del secondo piano ed ospita, sul lato orientale, il piccolo gabinetto (gònk) a caduta libera. Il tetto è rivestito con scandole in legno di larice. A differenza della maggior parte delle abitazioni a Sappada, la stalla (schtòl) e il fienile (dille) si trovano qui accorpati all’edificio, non come fabbricato indipendente vicino alla casa. Nell’orto (gòrte) vengono coltivate le verdure, i cereali e le piante aromatiche che potevano crescere in passato nella valle.
Nel 2012 il Comune di Sappada ha realizzato un progetto per la catalogazione degli oggetti conservati al Museo etnografico Giuseppe Fontana e alla Casa museo della civiltà contadina tramite compilazione di schede BDM: sono state realizzate 1373 schede, di cui le ultime datano 2014. Tale progetto del Comune, proprietario dei beni e dei dati di catalogazione, è stato finanziato dalla Fondazione Cariverona ed è stato svolto dall’agosto 2011 all’agosto 2013 (con alcune integrazioni nel 2014) dalle professioniste incaricate Serenella Bergamini e Tatiana Zanette.