Fondo Socchieve, fotografico

Fondo Socchieve

Localizzazione
Tolmezzo (UD)
Palazzo Frisacco
Denominazione
Fondo Socchieve
Tipologia
fotografico

Nel marzo 2007 è stata avviata la ricerca di materiale fotografico conservato presso le famiglie del Comune di Socchieve. Punto di partenza di questa ricerca è stato il lavoro realizzato tra il 1992 e il 1993 da Armando Danelon per la mostra Una comunità dalla fine dell’Ottocento ai recenti anni ’60. La denominazione “Fondo Socchieve” descrive il progetto che ha coinvolto decine di archivi privati di famiglia nel territorio del comune carnico, con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero possibile di nuclei familiari residenti per ricostruire assieme ad essi e attraverso le loro testimonianze la storia di questa comunità. Il più importante strumento di conoscenza della storia di una comunità è, laddove possibile, la fonte orale, il racconto dei protagonisti, se ancora in vita o dei discendenti che ne conoscono le vicende, stimolati dalla visione delle fotografie. Attualmente il Comune di Socchieve presenta una popolazione di poco più di mille abitanti distribuiti nelle otto frazioni (Socchieve, Dilignidis, Feltrone, Lungis, Mediis, Nonta, Priuso, Viaso), in cui sono state contattate e visitate circa 70 famiglie per una raccolta di oltre 1000 fotografie.

Il progetto di catalogazione

Rispetto al totale del materiale raccolto, tra il 2007 e il 2008, sono state digitalizzate e poi catalogate 854 fotografie in un progetto di lavoro realizzato in collaborazione con il Circolo Culturale Fotografico Carnico – che sta tuttora provvedendo a completare la fase di digitalizzazione –, il CRAF - Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia e il Centro Regionale. Lo studio e la catalogazione delle fotografie hanno fatto emergere come la maggior parte siano ritratti (fototessere, singoli, di coppia, di gruppo, in studio, in esterno), pochi i panorami e alcuni gli eventi (feste religiose, inaugurazioni…). Le fotografie, positivi all’albumina e alla gelatina ai sali d’argento, risalgono ad un periodo di tempo compreso tra l’ultimo decennio del XIX secolo e i primi anni ‘60 del Novecento. I luoghi delle riprese sono prevalentemente della regione, ma si possono trovare numerose immagini provenienti da luoghi di emigrazione, diverse nazioni europee, Sud americane e africane. La compilazione delle schede fotografiche ha comportato l’implementazione della banca dati degli autori fotografi grazie alla creazione di 43 schede Fotografo e 72 schede Stemma, riservate ai marchi commerciali dei fotografi e studi fotografici. Per poter analizzare adeguatamente questo genere di fotografie in modo che si possano a pieno titolo integrare allo studio della storia e delle discipline sociali e affini, le interviste e le fonti storiche e biografiche rivestono un ruolo decisivo. Uno studio esemplare riguarda l’analisi delle fotografie riconducibili alla famiglia Picotti di Nonta di Socchieve, reperite in diversi archivi privati, e approfondito con scritti autobiografici del capofamiglia, documenti dell’attività commerciale della famiglia, documenti privati e pubblici riconducibili ad essa e testimonianze orali. Il lavoro è stato realizzato da Teresa Kostner per la tesi di laurea dal titolo La salvaguardia della memoria attraverso le immagini: l’Album fotografico della famiglia Picotti di Nonta di Socchieve.

BIBLIOGRAFIA

Beni Culturali Friuli Venezia Giulia, I beni culturali del Friuli Venezia Giulia. Il catalogo in rete, Passariano di Codroipo (UD) 2013

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