La Società degli Alpinisti Triestini, promossa da Felice Venezian nel 1883, è fondata quale sezione dell’Unione Ginnastica Triestina, che all’epoca raccoglie quasi la totalità delle discipline sportive praticate a Trieste. Il nome Società Alpina delle Giulie viene adottato nel 1886. Nel 1913 è istituito l’archivio fotografico dell’Alpina che conta già 550 immagini. I nomi degli autori che ricorrono in documenti della società sono quelli dei soci: Amodeo, Borghi, Brizio, Buffa, Chersi, Feghiz, Holzner, Morpurgo, Nassu, Tosti e Timeus, che per le riprese utilizza rigorosamente l’obiettivo Heliar prodotto dalla famosa ditta Voigtländer. Nel 1981 con legato testamentario Renato Timeus (1888-1981) lascia alla Società Alpina delle Giulie le immagini scattate in montagna come alpino, alpinista e nel ruolo istituzionale di vicepresidente della società. La serie più preziosa è costituita da 7.829 diapositive su vetro, cm 9x14, alle quali si affiancano ulteriori 3.000 eseguite da altra mano. Stivate in cassette di legno, sono numerate e corredate da un inventario cartaceo, composto da 5 registri rilegati, classificato per argomento, in cui è riportato il titolo tipografico che appare nell’immagine o quello attribuito dall’autore. Accanto alle diapositive su vetro si trovano altre serie di materiale fotografico: stampe positive, cm. 10x15 ca., sono raccolte in 80 album divisi per formato, più una cinquantina di stampe sciolte di grande formato che inquadrano gruppi di vette. Segue infine la serie dei negativi di piccolo formato, cm. 11x8, circa 10.000, riconducibile forse in parte alle diapositive. E’ conservata in scatole di legno, sulle quali sono riportati gli estremi cronologico, unico dato evidente.
L’intervento promosso dal Centro regionale è stato rivolto in particolare alla serie delle diapositive su vetro, sia per la fragilità del materiale – l’attività di digitalizzazione dell’immagine connessa a quella della catalogazione consente di evitare la manipolazione quotidiana del materiale, che potrebbe compromettere una corretta conservazione del bene – sia per l’eleganza dei chiari scuri e la trasparenza del supporto, che danno a queste pose un fascino, sconosciuto alle stampe positive su carta. Le immagini offrono panorami delle Alpi Giulie, vie tra le rocce, foto di gruppo dei primi sciatori della Val Saisera e dei primi rocciatori della Val Rosandra e raccontano storie di sentieri prima nudi, nello stile di Kugy, e poi sempre più attrezzati e raggiungibili anche con impianti a fune. Le informazioni tratte dalla ricerca sulla stampa quotidiana dell’epoca, sui documenti conservati presso la Società Alpina delle Giulie, dalle testimonianze degli stessi soci e dell’erede prof. Ruggero Rossi (1925-2007) hanno contribuito ad una descrizione corretta del soggetto. Una presentazione delle diapositive dell’Archivio Timeus a cura di Wendy D’Ercole è stata realizzata nell’ambito della mostra Montagna, arte, scienza e mito, Museo MART, Rovereto, 2003-2004. La conferenza ha riscontrato vivo interesse ed è stata replicata a Trieste presso l’auditorium del Museo Revoltella e a Valbruna (UD).