Nel novembre 2009 l’Amministrazione comunale di Torviscosa ha proposto all'Unione europea l’ambizioso progetto “Città dell’autarchia e della cellulosa”, che prevede il recupero, il riordino, l’inventariazione e catalogazione, e la valorizzazione del patrimonio documentario, archivistico, grafico e fotografico, relativo alla fondazione della città-fabbrica e ai suoi primi anni di vita. Tale materiale, preziosa fonte primaria nella definizione della storia della città di fondazione friulana, ha purtroppo seguito nel corso degli anni il declino e le vicende delle società che si sono susseguite dopo la SAICI - Società Anonima Agricola Industriale per la produzione italiana della Cellulosa. Tra gli archivi oggetto del progetto rientra anche l'archivio storico di proprietà della Caffaro Chimica srl in A.S. e dell'Associazione Primi di Torviscosa. Tale archivio si compone di una parte documentale, da poco dichiarata d’interesse culturale ai sensi del D.lgs. 42/2004 da parte della Soprintendenza competente, e di un notevole fondo fotografico: 3027 fotografie, in prevalenza negativi su lastra e pellicola – solo 8 sono i positivi –, più della metà delle quali databili tra il 1937 e 1940, raccontano gli anni cruciali della costruzione della fabbrica e della nuova città operaia, documentando la vita e la crescita in relazione a quella della fabbrica fino al 1967. Ad eccezione di un centinaio di immagini, gli scatti sono opera di Francesco Aragozzini (1934 ca.-ante 1975), fotografo dello Stabilimento Crimella di Milano, incaricato di documentare tutte la fasi di realizzazione dei lavori. Il fondo è attualmente conservato nella sala consiliare del Municipio, in attesa del completamento dei lavori cui è sottoposto il CID – Centro Informazione e Documentazione, sorto per volontà di Franco Marinotti, per la ricerca sulle scienze chimiche e industriali e per la divulgazione dell'immagine dell'azienda e del territorio nel mondo.
Nel 2003 il Centro regionale, grazie ad un accordo con l’Associazione Primi di Torviscosa, a cui si deve l’iniziale opera di recupero del fondo fotografico, ha interamente catalogato il materiale oggi disponibile nella banca dati SIRPAC. Le fotografie raccontano scatto dopo scatto i 320 giorni che sono serviti per far nascere Torviscosa e la sua fabbrica di cellulosa, città di fondazione nata sull’idea dell’autarchia economica dell’Italia e della sua indipendenza dalle importazioni delle materie prime dall’estero durante il regime fascista. Il foto-racconto celebrativo dell’ingente opera ha inizio nel 1937, con la documentazione del territorio prima della sua trasformazione: una zona pianeggiante della Bassa Friulana, poco distante dai centri storici di Palmanova e San Giorgio di Nogaro, a ridosso del Fiume Aussa e canali navigabili, due piccoli borghi isolati, Torre di Zuino e Malisana, una vasta zona paludosa da bonificare e un elevata disponibilità di manodopera per l’elevata disoccupazione. I protagonisti dell’ambizioso progetto sono: il governo fascista, la SNIA Viscosa - Società di Navigazione Industriale Applicazione Viscosa, prima fabbrica di cellulosa in Italia, diretta dal 1937 da Franco Marinotti, che si avvalse delle competenze dell'architetto Giuseppe De Min. Le immagini raccontano dapprima questo momento iniziale, lo status quo dei terreni, i canali, gli edifici rurali, le operazioni di bonifica, il dragaggio dei canali preesistenti, la creazione di una darsena per l’approdo e di un canale di sosta da un lato e dall’altro dello stabilimento. Seguono immagini dell’aratura dei terreni e della piantumazione dell’arundo donax, la canna gentile, dalla quale si ricavava la cellulosa. Acconto alle immagini del paesaggio in trasformazione numerose sono quelle dedicate ad un’umanità varia, coinvolta nella creazione della città. Operai e carpentieri al lavoro nei cantieri, gruppi di donne intente alla preparazione dei rizomi di canna gentile, bambini tra i banchi di scuola. Seguono poi le immagini celebrative dell’impresa, l’inaugurazione il 21 settembre 1938 del primo nucleo dello stabilimento e della città alla presenza del Duce, Benito Mussolini, la celebrazione due anni dopo del raddoppiamento della fabbrica alla presenza del conte Giuseppe Volpi di Misurata, Ministro dell’Industria. Altre immagini illustrano le varie fasi di un ciclo produttivo completamento meccanizzato che lavora la canna gentile, da cui ricava la cellulosa per la produzione del rayon, una fibra tessile artificiale, detto anche "seta artificiale" o “seta del legno”. C’è poi tutta la parte relativa agli edifici, esempio di un’architettura razionalista, che rivelano i dettagli del progetto di De Min: dalle opere industriali, la palazzina della Direzione, la torre per la produzione del liscivo, lo stabilimento vero e proprio, a quelle abitative e ricreative, come il teatro, le piscine, le case degli operai e dei dirigenti, il ristoro, il tennis, lo stadio ecc.
Baldassi E./ Bazzoffia A./ Regattin P., Torviscosa. Architettura e immagine fotografica della nuova città industriale del Novecento, Udine 2004
Giusa A., Immagini di Torviscosa, in Torviscosa: esemplarità di un progetto, Udine 2003