Corrado Caravello, appassionato astrofilo e fotografo amatoriale, nasce a Colugna nel Comune di Tavagnacco il 6 ottobre 1920, da una modesta famiglia di operai emigrati in Francia, quando era ancora bambino. Qui frequenta le scuole elementari e in seguito un istituto a indirizzo commerciale. Alle soglie della II Guerra Mondiale, per non arruolarsi sotto l’esercito francese, rientra in Italia con la famiglia. Combatte nei Balcani e partecipa alla Campagna di Russia, dalla quale rientra nel 1943. Quando si sposa nel 1950 è già vigile urbano, professione che mantiene per tutta la vita. Nei primi anni ’60 comincia ad interessarsi di astronomia, di strumenti per l’osservazione e fotografia degli oggetti celesti, documentandosi a questo scopo sui testi ritenuti allora i migliori per la lavorazione e la costruzione in proprio di specchi e telescopi, come ad esempio La construction du télescope d’amateur di J. Texereau oppure Lunettes et telescopes di C. Flammarion, nella lingua originale che ben conosceva. Poco per volta compone la sua biblioteca, che conta a tutt’oggi decine e decine di testi e annate di riviste a tema astronomico o di scienze legate all’astronomia in francese e italiano. Nel 1969 è uno dei soci fondatori dell’A.F.A.M. – Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia, attualmente con sede a Remanzacco, che quello stesso anno si costituisce come prima associazione di astronomi non professionisti in regione. Diventa membri del consiglio direttivo, carica che mantiene fino al 2004, anno della morte.
Nel corso del 2009 il Centro regionale grazie ad un accordo con l’ A.F.A.M. – Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia ha catalogato buona parte della produzione fotografica di Caravello, oggi conservata dagli eredi. Il progetto è stato sviluppato ad uno dei soci dell’associazione che, grazie alla propria formazione e alla proprie competenze, è riuscita a descrivere correttamente l’immagine fotografica. Delle prime fotografie di Caravello, scattate tra il 1961 e il 1962, non restano molti esemplari. L’archivio fotografico è invece costituito da alcune migliaia di immagini, in parte ordinate e raccolte in circa 12 album, contenenti circa 1.500 fotografie sciolte con i relativi negativi e da un certo numero di diapositive. Le immagini sono quasi esclusivamente in bianco/nero, stampate in un’ampia varietà di formati fino ad elementi di oltre 35x50 cm. Le sue fotografie nascono da una profonda conoscenza della disciplina astronomica. Dalle letture della sua biblioteca trae appunti che conserva in diversi diari, nei quali raccoglie anche le annotazioni delle esperienze personali dell’attività di astrofotografo. Caravello migliora progressivamente la tecnica fotografica, divenendo un abile fotografo dilettante e costruendo parte della strumentazione per l’osservazione e la ripresa dei corpi celesti. Egli accompagna gli scatti dei corpi celesti con preziose annotazioni riguardanti la tipologia di strumenti e i materiali utilizzati, le tecniche e i tempi di esposizioni impiegati, oltre al nome comune e al relativo identificativo scientifico, secondo il NGC – New General Catalogue. Questa informazioni, puntualmente registrate nelle quasi 1000 schede F – Fotografia, consentono anche ai meno esperti di accostarsi ad una tematica specialistica, di descrivere gli accorgimenti tecnici di questa particolare genere fotografico, ma soprattutto mettono in risalto le capacità di questo prolifico fotografo amatoriale. I principali soggetti da lui fotografati sono il Sistema Solare, la Via Lattea e il Profondo Cielo, oltre che una raccolta di quattordici comete.
Beni Culturali Friuli Venezia Giulia, I beni culturali del Friuli Venezia Giulia. La catalogazione partecipata. Progetti 2010-2012, Passariano di Codroipo (UD) 2013