Il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” fa parte della rete civica museale della città di Trieste. L’istituzione nacque nel 1924 grazie a una convenzione tra il Comune di Trieste e l’editore e commerciante musicale e collezionista Carlo Schmidl, che volle rendere di pubblico dominio la sua vastissima collezione storico-musicale, raccolta in mezzo secolo di appassionata attività professionale e collezionistica. Libretti, fotografie, programmi di sala, manifesti e locandine, manoscritti autografi e cimeli costituiscono il nucleo principale del Museo, che incrementato negli anni successivi da acquisti e donazioni, ad opera dello stesso Schmidl e anche oltre la sua morte, documenta la vita del teatro e della musica a Trieste dal Settecento ai giorni nostri, collocandosi nel settore al secondo posto in Italia per ricchezza di pubblicazioni, collezioni e documenti. Inizialmente ospitato nel Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”, fu trasferito nel 1992 in Palazzo Morpurgo e quindi nella sede definitiva di Palazzo Gopcevich, fatto costruire da Spiridione Gopcevich nel 1850, su progetto dell’architetto Giovanni Berlam.
Proprio una di queste donazioni è stata oggetto di una campagna di schedatura promossa dal Centro regionale nel 1994. Si tratta delle raccolta di strumenti musicali e di lavoro del liutaio triestino Francesco Zapelli, acquisita nel 1981, alla cui attività il museo dedica una fedele ricostruzione del suo ambiente di lavoro. Il fondo si compone del laboratorio di liuteria che comprende, oltre a tutti gli strumenti di lavoro, anche l’archivio completo dei disegni e della corrispondenza. All’atto dell’acquisizione si è provveduto a realizzare, con la fattiva collaborazione del stesso Zapelli, un accurato elenco delle nomenclature riguardanti ogni singolo pezzo e le caratteristiche del suo utilizzo. L’elenco è stato utilizzato anche per la catalogazione che ha considerato principalmente gli arnesi di lavoro e le parti di strumenti ad arco, utilizzando come tracciato descrittivo la scheda BDM – Beni demoetnoantropologici materiali. Nella banca dati SIRPAC, attraverso la consultazione delle schede, è possibile conoscere da vicino il laboratorio del maestro artigiano, del quale si descrivono non solo gli svariati strumenti, ma anche le forme e parti di strumenti a corde e i vari prodotti chimici utilizzati nella produzione e riparazione, la cui funziona viene riportata nelle schede.
Dugulin A., Il civico museo teatrale "Carlo Schmidl" di Trieste, Trieste 2000