Presso il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università degli Studi di Trieste è conservata la Collezione Marussi, dedicata agli strumenti per rilevamenti geodetici e topografici. Gli strumenti, databili ad un periodo compreso tra la fine del XIX secolo e la seconda metà del XX, mostrano l’evoluzione tecnologica del rilevamento topografico, fotogrammetrico e geofisico avvenuta a cavallo dei due secoli. Alcuni di essi sono appartenuti all’Istituto di Geodesia e Geofisica dell’Ateneo triestino, la maggior parte furono acquistati negli anni tra il 1950 e il 1970 dal professor Antonio Marussi (1908-1984), docente di Geodesia e accademico dei Lincei, altri ancora invece acquistati tra il 1965 e il 1975 dal Professor Giorgio Manzoni, già ordinario di topografia presso la Facoltà di Ingegneria.
Nel 2011 è stato attuato un nuovo progetto nell’ambito della collaborazione con lo smaTs – Sistema Museale di Ateneo di Trieste, che ha preso in considerazione la Collezione Marussi. La catalogazione ha considerato 161 strumenti schedati con il tracciato PST, specifico per il patrimonio scientifico e tecnologico, edito dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione nel 2006. Le schede estremamente dettagliate e curate consentono una conoscenza ed una comprensione approfondita dell’oggetto, riportando informazioni relative alla funzione, alla modalità e all’epoca d’uso dello strumento, descrivendo le componenti, la materia e la tecnica di realizzazione e indicando il costruttore, di cui vengono registrati i marchi e le iscrizioni. In tal modo la catalogazione consente di ripercorrere l’evoluzione dell’indagine scientifica e della storia delle aziende che storicamente hanno prodotto gli strumenti. La documentazione fotografica allegata contribuisce al processo di accostamento al bene, proponendo accanto a immagini d’insieme alcuni dettagli. Il lavoro di studio è avvenuto anche attraverso la comparazione con strumentazione analoga o del medesimo periodo storico, custodita in altri Atenei, in Musei scientifici e collezioni private. In alcuni casi sono stati di aiuto i cataloghi di alcune aziende costruttrici, anch’essi custoditi presso il Dipartimento di Geoscienze. Della collezione fanno parte: teodoliti, tacheometri e livelli, alcuni dei quali, i più recenti, di elevata precisione, camere fotogrammetriche, stereoscopi, stereorestitutori e strumenti prettamente geofisici, come magnetometri, microbarometri e termometri. Quasi tutti furono utilizzati per scopi di ricerca, legati anche alla spedizione di Ardito Desio sul K2 nel luglio 1954, e/o di didattica, come i proiettori per diapositive e le diapositive stesse, ritraenti argomenti inerenti alla fotogrammetria. Gli ambiti di costruzione sono tedesco, americano, francese, svizzero e italiano, come le officine dell’Istituto Geografico Militare.
Beni Culturali Friuli Venezia Giulia, I beni culturali del Friuli Venezia Giulia. La catalogazione partecipata. Progetti 2010-2012, Passariano di Codroipo (UD) 2013