A Pesariis di Prato Carnico al civico 37 si trova Casa Bruseschi. Oggi l’abitazione ospita al suo interno il Piccolo Museo della Casa Carnica, che ha mantenuto inalterati non solo i caratteri di una specifica tipologia edilizia carnica del Sei-Settecento, ma anche l’arredo e le suppellettili originali, conservando inoltre il patrimonio di documenti, fotografie, dipinti e corredi appartenuti alla famiglia Bruseschi, una delle più antiche ed importanti del paese, che si distinse per la posizione privilegiata acquisita e mantenuta nel corso dei secoli fino alla metà del Novecento. Il Museo accoglie anche l’archivio Bruseschi, che conserva un discreto numero di opere divise tra stampe e fotografie.
La catalogazione dei patrimonio di Casa Bruseschi è stata attuata dal Centro regionale tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio del decennio successivo, quando i progetti seguivano criteri topografici e i risultati del lavoro venivano divulgati nei Quaderni monografici, editi fino al 2001. Nel 1993-1994 in occasione di tale studio sono state catalogate le 28 stampe (Schede S) e le 204 fotografie (Schede F) presenti nell’archivio famigliare. Il materiale catalogato documenta e illustra vari aspetti della famiglia a cavallo tra i secoli XIX e XX. Nel caso delle stampe si segnala la presenza di una preziosa carta geografica del Friuli del 1778, di una serie di cromolitografie ottocentesche con figure femminili in abiti d’epoca, cinque xilografie di Bruno Marsili, amico di Dorina Bruseschi e del marito Alfonso D’Este, dieci stampe all’acquaforte del Seicento sulla Vita di San Benedetto, opera di Giacomo Maria Giovannini e Ludovico Carracci. Queste ultime confermano una peculiare e costante devozione della famiglia, che annoverò diversi suoi membri tra le fila dei religiosi, come è emerso leggendo documenti d’archivio e memorie. Alcuni uomini in abito talare e due suore sono presenti tra le immagini della raccolta fotografica, anche se non è stato possibile identificarli. Nella raccolta fotografica il ritratto è il soggetto maggiormente presente, tra cui numerosi sono quelli di bambini, anche se solo in pochi casi si è riusciti ad identificare tra questi alcuni componenti della famiglia. Più rare sono le immagini che riprendono i momenti di svago della famiglia, qualche escursione all’aperto, una partenza in carrozza e una in automobile, e gli scorci del paese e delle genti di Pesariis. Particolarmente degne di nota sono l’immagine del bronzinaio al lavoro, Luigi Solari detto Mestro Vigi di Toi, e una rarissima veduta del 1901 dell’antica fabbrica Solari. Compaiono poi alcune immagini dedicate a eventi ufficiali, come le visite del Principe Umberto di Savoia e della Duchessa d’Aosta, che videro la partecipazione di alcune donne della famiglia in costume carnico, quale nota di folclore. Per quanto riguarda gli autori, sono presenti 38 personalità, tra le quali prevalgono quelli dei principali studi friulani del tempo come Umberto Antonelli, Giuseppe Malignani, Amedeo Gracco o quasi friulani come Antonio Sorgato. Non mancano poi stampe eseguite presso fotografi ritrattisti di Padova, Milano, Firenze, tra cui una foto dei Fratelli Alinari, o località minori, segno evidente di ricorrenti viaggi fuori porta. Tra questi spicca il ricordo di una gita a Venezia per la presenza di una foto ricordo e di un’immagine della Basilica di San Marco di Carlo Naya. Per ciò che concerne le tecniche va ricordata la presenza di tre ferrotipi, tecnica praticata a cavallo fra l’800 e il ‘900, estremamente rara e perciò preziosa, il cui supporto è una lastra metallica, materiale facilmente alterabile e deperibile, che documentano la presenza di fotografi dilettanti itineranti in Carnia.
Piccinno V., Musei e Collezioni nella Provincia di Udine. Percorsi di Storia e Arte. Museums and Collections in the Udine Province. Itineraries of History and Art, Udine 2010
Giusa A., La Val Pesarina nelle immagini dei fotografi, in Prato Carnico itinerari e ricerche, Tavagnacco (UD) 1994, tomo II
Giusa A., Casa Bruseschi a Pesariis, un piccolo museo carnico, in Prato Carnico (Quaderni del Centro Regionale di Catalogazione dei Beni Culturali), Udine 1994, n. 24, II