Museo della ex miniera di carbone di Cludinico, etnografico

Museo della ex miniera di carbone di Cludinico

Localizzazione
Ovaro (UD) Cludinico
Museo della ex miniera di Cludinico
Denominazione
Museo della ex miniera di carbone di Cludinico
Tipologia
etnografico, scientifico
Sistema museale
Rete museale CarniaMusei

Il Museo della Ex Miniera di Carbone di Cludinico, inaugurato il 6 dicembre 2008, è stato realizzato con l’obiettivo di far conoscere e documentare la storia economica e sociale della località carnica sita nelle Alpi Orientali, caratterizzata dalla presenza di giacimenti minerari. Grazie a contributi regionali è stata dapprima ripristinata e messa in sicurezza parte (oltre un chilometro) di una delle gallerie che componevano la miniera, la galleria di Creta d’oro, per consentire l’accesso guidato ai visitatori, quindi con un finanziamento europeo ristrutturato il magazzino del villaggio, affinché diventasse sede museale. In esso è esposta una raccolta di materiali che presenta la vita quotidiana dei minatori, ma anche la struttura geologica della zona, lo sviluppo della miniera negli anni, l’organizzazione del lavoro e il rapporto tra l’azienda e il territorio. Il museo è dunque il luogo da cui iniziare la visita al sito minerario, sfruttato fino al 1956 dall’A.Ca.I. – Azienda Carboni Italiani. Attiva già nel secolo XI, la miniera, costituita oltre che dalla galleria di Creta d’Oro anche dalle gallerie Conca Vareton e Rio Malon, per uno sviluppo complessivo di 120-150 km, raggiunse la massima produttività nel 1947 e durante il ventennio fascista furono impiegate fino a 1600 persone.

Per la costituzione di un inventario museale

Nel 2010 il Centro regionale ha proceduto all’inventariazione e alla catalogazione della raccolta museale, formata grazie a diverse donazioni, le più importanti delle quali sono state quelle di Rinaldo Raber, alle dipendenze per molti anni dell’Ufficio Tecnico dell’A.Ca.I. - Azienda Carboni Italiani, e del fotografo Luigi Gardel, che ha messo a disposizione varie sue fotografie e materiali appartenuti al perito minerario Massimo Mocci. A questo importante nucleo si sono aggiunti materiali e attrezzi abbandonati all’interno delle gallerie o reperiti presso privati, che hanno visto nel Museo il luogo deputato per dare valore a oggetti inutilizzati, conservati come ricordo del lavoro di familiari in miniera. Accanto agli strumenti del lavoro, che raccontano la dura quotidianità del minatore e gli aspetti tecnici dell’attività estrattiva, non mancano oggetti personali e immagini sacre e libri di preghiera che accompagnavano questa faticosa e pericolosa attività. Al fine di dar risalto e integrare le informazioni contenute nelle schede, sono state realizzate venti interviste a persone, per lo più ex minatori, catalogate con il tracciato BDI – Beni demoetnoantropologici immateriali, disponibili nella banca dati in formato audio. Sono state inoltre schedate le fotografie originali da cui sono tratti gli ingrandimenti esposti in museo con finalità didattica, appartenenti all’archivio di Luigi Gardel.

BIBLIOGRAFIA

Dell'Oste D./ Tacus N./ Tacus S., Il carbone di Creta d'Oro. Storia della miniera di Cludinico, Udine 2012

Piccinno V., Musei e Collezioni nella Provincia di Udine. Percorsi di Storia e Arte. Museums and Collections in the Udine Province. Itineraries of History and Art, Udine 2010

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