Come suggerisce il nome, il museo etnografico di Fagagna racconta la vita quotidiana di una famiglia friulana vissuta tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo successivo, quando ancora prevalente era l’economia agricola e domestica. A tale scopo è stata recuperata un’antica abitazione rurale, un tempo abitata dalla famiglia Chiarvesio, soprannominata Cocèl, dal friulano Coce, zucca, appellativo che allude in senso ironico alla testa vuota, o semplicemente pelata di un membro, o al fatto che la famiglia avesse tante zucche. Alla struttura originaria, il cui nucleo più antico risale al 1600, sono stati in seguito ricostruiti con rigore filologico altri annessi. Il risultato è la riproposizione fedele di strutture tipologiche locali e degli ambienti domestici, degli spazi adibiti al lavoro agricolo e ad attività manuali oggi scomparse. Grazie inoltre al contributo di volontari che eseguono le varie lavorazioni con i numerosi attrezzi recuperati, è possibile vedere all’opera artigiani come l’arrotino, il cestaio, il fabbro, la filatrice e la merlettaia. Altro elemento distintivo è la presenza degli animali, che accuditi quotidianamente, vivono e animano la casa. Questi aspetti rendono questa realtà museale un unicum in regione.
La collaborazione tra il Centro regionale e il Museo ha consentito di fotografare, catalogare, inventariare e studiare varie tipologie di beni ivi conservate. Le diverse campagne di catalogazione condotte nella’arco di un decennio si sono poste obiettivi diversi. In particolare la prima avviata nel 2001-2002, nell’intento di offrire una panoramica generale, ha preso in considerazione oggetti delle varie sezioni del museo, come quelli dei lavori agricoli e artigianali e di alcuni ambienti domestici, soffermandosi in particolare sugli oggetti della cucina. Sono stati quindi esaminati i materiali che costituiscono una peculiarità del museo: i merletti lavorati a tombolo e alcuni modelli preparatori e i giocattoli, entrambi prodotti localmente.
La successiva campagna di schedatura, attuata nel 2003, tramite stage in convenzione con l’ERDISU di Udine, ha invece riguardato gli strumenti di lavoro del calzolaio.
A questa è seguita nel 2007 una ricerca di approfondimento e integrazione con la catalogazione di oggetti ad esso collegati come marcapunti, martelli, lesine, tenaglie ecc.
L’ultima campagna catalografica del 2010 ha riguardato invece i modelli per merletti, in occasione della quale è stata sperimentata una modalità operativa che consentisse il riordino di questo prezioso e delicato patrimonio storico-artistico.
Piccinno V., Musei e Collezioni nella Provincia di Udine. Percorsi di Storia e Arte. Museums and Collections in the Udine Province. Itineraries of History and Art, Udine 2010
Metus C., A scuola nel museo, in Feagne, Udine 2007
Brunello Zanitti E./ Romeo C., Collezioni tessili a Cjase Cocel. La Scuola Merletti e l'abbigliamento a Fagagna fra Ottocento e Novecento, in Feagne, Udine 2007
Brunello Zanitti E., Fagagna, museo della vita contadina "Cjase Cocel". Il Laboratorio Giocattoli, in L'Antico a Nuovo. Piccoli capolavori restaurati 1993-2000, Pasian di Prato (UD) 2001
Fagagna, Fagagna, Quinto (TV) 2000, n. 3
Cjase Cocel, Cjase Cocel. Museo della vita contadina, Fagagna (UD) 1998
Brunello Zanitti E., Cjase Cocel. Museo della vita contadina. La casa della memoria, in La Panarie, Udine 1994, a. 26, n. 102-103
Merletti cosmopoliti, I merletti cosmopoliti di Brazza' e Fagagna. Catalogo dei merletti delle scuole di Brazza' e Fagagna 1891-1970, Fagagna (UD) 1983
Ciceri L., Il Museo contadino, in Sot la Nape, Udine 1977, a. 29, n. 1 gennaio-marzo