La casa museo, allestita al primo piano del Centro visite messo a disposizione dal Parco naturale Dolomiti friulane, presenta le ricostruzioni degli ambienti tipici di un'abitazione popolare con l'inserimento degli oggetti che li caratterizzano, raccolti dagli inizi degli anni Ottanta da volontari guidati da Don Luigi Stefanutto. La donna della Valcellina diventa il personaggio guida al percorso museale: i luoghi in cui lei viveva, le attività che conduceva quali i lavori nei campi, nella stalla e la vendita ambulante di utensili in legno, il suo ruolo di madre e di moglie. Le stanze della cucina, della camera da letto, la dispensa e gli spazi di raccordo diventano, con i beni esposti, espressioni delle condizioni di vita e dei valori sociali poi modificatisi nel corso della seconda metà degli anni Novanta. Emergono ad esempio temi connessi alla vita quotidiana, come i passatempi dei bambini, il ruolo della levatrice, la necessità di costituire una dote nuziale per la sposa, la conservazione degli alimenti. Il museo, oggi gestito dall'Ente Parco Naturale Dolomiti Friulane, nella sua attività di ricerca, ospita anche mostre temporanee. All'impegno dei volontari dell'Associazione Museo Casa Clautana, proprietari delle collezioni del Museo assieme a donatori privati e alla parrocchia di Claut, va anche il merito di aver salvato una antica casa di Claut detta "Ciasa da Fum" per la presenza del focolare che, privo di canna fumaria, ne ha annerito le pareti.
Nel 1980 è stata realizzata la catalogazione di oltre 60 oggetti ritenuti significativi. Di questi è stata documentata la denominazione locale.
Tonon M./ Borsatti E., Museo Casa Clautana, Maniago (PN)/ Claut (PN) 1999