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Materiale proveniente dalle falde che colmavano un fossato che correva internamente ai piedi dell'aggere. Esplorata per per circa 25 mq, la fossa scavata nelle ghiaie tenacemente cementate del substrato presentava un riempimento costituito da falde con matrice per lo più limosa (US 19 ) o argillosa (US 2, 4-5, 9, 11) o limoso-argillosa (USS 3, 10, 18-16) intervallate da strati di sabbia e ghiaino (USS 6, 14). Gli inclusi erano costituiti da ciottoli di varia pezzatura, cocci, spesso anche di cospicua dimensione, resti di lavorazione del bronzo e scarti di industria su osso e corno, piccoli attrezzi, oggetti finiti o semilavorati, ossa di animale e corno di cervo, carboni (si vedano in particolar modo le USS centrali 10, 11, 14 e 16) distribuiti in concentrazioni diverse. La sponda interna, indagata per un segmento di ca. 7,5 m., era tagliata a scarpa nel ferretto e descriveva un arco ampio da sud-ovest a nord-est. Tre furono i rifacimenti nel tempo del limite della fossa; essi corrispondo alle tre fasi di allestimento e uso della stessa.
I materiali raccolti dalle falde di riempimento del fossato meridionale forniscono indirettamente dati sull'organizzazione e le attività del villaggio del Primo Ferro. Presso la sua sponda, tra il IX-VIII sec. a.C., furono costruite case (resti di pasto, pesi da telaio, ceramica domestica) e impianti artigianali destinati alla lavorazione del bronzo, dell'osso e del corno e forse alla concia delle pelli.