Il Faro della Vittoria, riaperto al pubblico nel 2017 dall’Erpac, si trova a Trieste ed è stato costruito tra il 15 gennaio 1923 ed il 24 maggio 1927 ad opera dell’architetto Arduino Berlam.
Il Monumento nasce immediatamente dopo la Grande Guerra grazie al forte impegno dell’architetto Arduino Berlam. La vecchia lanterna non era più adeguata alle esigenze del porto e si volle un faro che segnasse il momento storico. Infatti, accanto alle funzioni di sicurezza per la navigazione, il Faro della Vittoria presenta il duplice scopo di celebrare il passaggio della città di Trieste al regno d’Italia e di commemorare i caduti in mare nel corso del primo conflitto mondiale.
I lavori di costruzione durarono quattro anni, dal 1923 al 1927, e all’inaugurazione del 24 maggio 1927 prese parte anche il re Vittorio Emanuele III. La statua della Vittoria Alata è opera dello scultore triestino Giovanni Mayer, realizzata in rame sbalzato dall’artigiano Giacomo Sebroth, è sorretta da un tubo d’acciaio che s’innesta nella torre. Pensata per resistere al forte vento di bora, le sue ali presentano alcune aperture per diminuirne la resistenza.
Ancora del Mayer l’imponente scultura dedicata al Marinaio Ignoto, realizzata con la collaborazione del maestro scalpellino Regolo Salandini. La statua, alta otto metri e 60 cm, raffigura l’immagine di un marinaio con il classico copricapo da pioggia della Regia Marina, noto come “Sud-Ovest”, e alti stivali da lavoro mentre scruta il mare.