cartone, Manifattura del Monastero di Sant'Orsola, XVIII

Oggetto
cartone per merletto
Soggetto
motivo decorativo vegetale e floreale
Cronologia
1700 - 1799
Materia e tecnica
carta/ inchiostro
Misure
mm - altezza 68, larghezza 165
Codice scheda
D_11411
Collocazione
Gorizia (GO)
Case Dornberg e Tasso
Musei Provinciali. Museo della moda e delle arti applicate

Carta pre-forata regolarmente, secondo un motivo fine, disegnato con inchiostro di colore brunastro. Il fondo è nitidamente e regolarmente forato e indica un fondo a cinque buchi ad un angolo di 40° (0,3 cm fra i buchi orizzontali). La prima porzione, pari a 1,5 cm, non è forata, mentre gli ultimi 2 cm non hanno un disegno, ma le doppie forature delineano l’inizio di una peonia. È possibile che l’esemplare in esame fosse un raccordo dove due cartoni sovrapposti erano uniti a creare un motivo continuo.

Descrizione dei campioni nn. 10149, 10000, 10000a. L’elegante cartone colpisce subito l’attenzione: il disegno, in inchiostro su carta, è molto ben eseguito e regolare, forse realizzato da una mano professionale, e potrebbe essere stato usato più di una volta. Il motivo, che si sviluppa fra due righe orizzontali, di cui la superiore è leggermente sagomata, mostra uno stelo ondulato con una peonia e foglie curvate inframmezzate da un riempitivo. L’inizio, sulla sinistra, ha delle linee non definite senza foratura, la quale inizia solo con le punte della peonia. Sulla destra i fori raddoppiano, ma senza disegno, che si arresta alcuni centimetri prima della conclusione della carta. La foratura segue però le orme di un disegno: forse si tratta della sovrapposizione del disegno (mancante) per creare un modello continuo. Questo potrebbe far supporre l’impiego di un tombolo circolare con il cartone/disegno ininterrotto. A prima vista sembra che il campione n. 10000a sia stato lavorato proprio sul cartone in esame, perché le misure sono uguali, come anche la disposizione del motivo. Seguendo però i contorni del bordo esterno con picot e il poco fondo a cinque buchi subito sotto, si nota che le sagome non corrispondono. Confrontando i due campioni si nota che il campione n. 10000a è lavorato con un filato più fine rispetto al campione n. 10149 e ha un lato con una passata di fili ritorti e gli altri fili recisi molto vicini e il lato opposto reciso a pochi millimetri; l’altro campione mostra invece un lato reciso e l’altro sfrangiato. Esaminato da vicino appare lavorato in maniera più regolare.

BIBLIOGRAFIA

Schoenholzer Nichols T., Schede, in I merletti del monastero di Sant'Orsola nelle collezioni dei Musei Provinciali di Gorizia, Gorizia 2011

Schoenholzer Nichols T., I merletti del "campionario" del monastero di Sant'Orsola di Gorizia, in I merletti del monastero di Sant'Orsola nelle collezioni dei Musei Provinciali di Gorizia, Gorizia 2011

Pillon L., Ritorno alle origini. Note sulla storia del monastero di Sant'Orsola di Gorizia fra Sei e Settecento, in I merletti del monastero di Sant'Orsola nelle collezioni dei Musei Provinciali di Gorizia, Gorizia 2011