in basso a destra: Santomaso 86
Su una superfice monocroma stesa uniformemente ma in modo trasparente, tanto da rivelare tre stesure sovrapposte, in basso al centro appare una macchia azzurra con sfumature nere, di forma rettangolare posizionata orizzontalmente. A sinistra in alto è tracciata una macchia nera di forma rettangolare posizionata in verticale dalla quale parte un segno nero che traccia una punta con il vertice in alto al centro. All’interno del segno obliquo di questo tracciato, compare una macchia bianca di forma irregolare.
Presenza di rilievo nel panorama artistico internazionale, il veneziano Giuseppe Santomaso, dopo una fugace adesione al Fronte Nuovo delle Arti tra il 1946-48, durante gli anni Sessanta è interessato ad accentuare il processo di adesione all’astrattismo informale, con una particolare inclinazione a negare la forma a favore della materia attraverso una spiccata gestualità. Durante questo percorso artistico Santomaso decanta progressivamente la struttura compositiva neocubista, svelando la propria natura di raffinato colorista che la tradizione veneziana gli offre come spunto. Negli ultimi anni della sua carriera si nota un distacco dalla gestualità dei decenni precedenti che lo porta, a partire dal 1977, ad un graduale minimalismo del segno sino a giungere alle famose “Lettere a Palladio”, punto di arrivo della sua produzione matura. Anche l’opera di Palazzo de Nordis si colloca in questa fase finale dove “[…] sono evidenti le tracce di una specifica ricerca che coniuga la forma della ‘lettera’ dentro uno schema classico in perfetto equilibrio tra segno e disegno. Si tratta di esprimere il concetto di un’architettura che rompa il rigore dello spazio attraverso l’atto creativo dell’artista, per una dimensione aperta a nuove suggestioni visive.” (“La Collezione della famiglia De Martiis a Cividale del Friuli”, a cura di S. Cecchetto – C. Beltrami, scheda, Cividale del Friuli, 2019, p. 183). In “Senza titolo”, dove si avverte la riduzione a elementi essenziali e ad una certa geometrizzazione, il segno appuntito che traccia la parte superiore del foglio è evocazione dell’arco gotico veneziano. (E. Prete, “Vicende dell’arte a Venezia dal dopoguerra alla fine degli anni Cinquanta”, in “La Collezione della famiglia De Martiis a Cividale del Friuli”, a cura di S. Cecchetto – C. Beltrami, Cividale del Friuli, 2019, pp. 40-41).
Collezione Famiglia De Martiis Cividale, La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020
Prete E., Vicende dell'arte a Venezia dal dopoguerra alla fine degli anni Cinquanta, in La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020