disegno, Tibertelli Luigi Filippo detto De Pisis Filippo, XX

Ritratto di uomo seduto su una sedia ripreso frontalmente. Indossa una camicia verde e sorregge in mano un foglio. Le gambe divaricate sono nude, mentre indossa calzini verdi e scarpe marroni. Egli è collocato all’interno di una stanza dove a destra sono visibili un comodino con brocca, un tavolino con una candela, un quadretto appeso alla parete. Dietro le spalle dell’uomo è disegnato lo schienale di un mobile.

Stabilitosi a Milano all’inizio della seconda guerra mondiale, in seguito ai bombardamenti che distruggono il suo studio, Filippo de Pisis decide di trasferirsi a Venezia. Nella città lagunare, l’artista ferrarese dipinge nel 1946 il disegno presente nella collezione De Martiis ovvero il ritratto di un giovane uomo seduto all’interno di una stanza. Il tocco a punta di pennello che contraddistingue la cifra stilistica di quegli anni, mette in evidenza come de Pisis adotti una tecnica in cui le forme sono disgregate in piccoli segni, rapidi e decisi, piccole macchie che appaiono come delle virgole. Se questo suo fare è ben evidente nella pittura, nel disegno si scorge un modus operandi ancor più sbrigativo: le zone cromatiche sono date con tracce scarne di materia secca e trasparente, mentre le forme sono appena delineate da un tratto sottile e tremulo. Il soggetto, ovvero il giovane uomo, è ben rappresentato nella produzione del pittore, che, come sottolinea Sergio Cecchetto è “[…] soggetto determinante della sua poetica, personaggio di ogni immaginazione lirica e sensuale, passione inesausta e sostegno di ogni sua estetica. […] il modello guarda l’artista quasi a controllare che la pudica sensualità del suo corpo indifeso sia rispettata dalla poetica del segno”. (“La Collezione della famiglia De Martiis a Cividale del Friuli”, a cura di S. Cecchetto – C. Beltrami, scheda, Cividale del Friuli, 2019, pp. 182-183). Come riportata sul catalogo, l'opera è registrata presso l'Archivio Filippo de Pisis, Milano, in data 15.10.1993.