in basso a destra: Pietro Annigoni
Uomo a cavallo.
Questo disegno, realizzato a carboncino su tela, rientra nell'ambito dellla vasta produzione grafica di Pietro Annigoni, artista che, pur essendo vissuto in concomitanza con alcuni dei movimenti pittorici che maggiormente hanno decretato e orientato il mutamento nei tempi e nei modi di concepire l'opera d'arte nel Novecento, ha saputo fare tesoro degli insegnamenti provenienti dal passato e fondare una sua maniera del tutto autonoma da qualsiasi moda o movimento artistico. Convinto assertore della figurazione e dichiaratamente contrario a quell'orientamento astrattista che andava portando la pittura, sulla scia della scuola di Parigi, verso gli esiti più estremi dell'Informale, per lui sinonimo di sicura decadenza, conferì sempre al disegno un ruolo fondante e decisivo in arte. Egli lo intese infatti come "nervatura di partenza dell'opera, quando non assoluta espressione di automomia significante". Nei suoi disegni da questo punto di vista, non meno che nelle sue opere, egli fu attento a suggerire una particolare atmosfera di luce, capace di dare spessore a quei valori esistenziali che mai vengono meno nei suoi dipinti, nell'ambito dei quali egli pone al centro della sua riflessione artistica l'uomo, la sua centralità e trascendenza, e la sua inesorabile destinazione al declino. Le sue opere infatti si caricano di una crescente spiritualità, anche quando i soggetti non hanno nulla a che vedere con tematiche religiose. Così i ritratti si configurano in una sincera e approfondita analisi ed indagine della personalità con un'obiettività umana nella resa delle fisionomie tale da far emergere il rilievo e lo spessore spirituale e umano del ritrattato, anche quando questi è un personaggio ufficiale (si pensi ai ritratti dei reali inglesi e in particolare al ritratto della regina Elisabetta II d'Inghilterra). Questo disegno, preziosa prova del suo operato, di proprietà della Collezione della Provincia di Trieste, evidenzia la centralità conferita dall'artista all'elaborazione grafica nella finezza di esecuzione e nella capacità di cogliere con incisiva istantaneità il senso del movimento e dell'azione in corso, segno della maestria sviluppata nella cura del mestiere e dello studio dei grandi classici, Holbein, Rembrandt, Duerer che rimarrà intatta e coerente fino alla conclusione del suo operato. La definizione formale viene tornita con cura nel cavallo e nel cavaliere nell'interessante e ardita ripresa dal basso e studiata a fondo nei movimenti di entrambi che precedono e seguono il momento raffigurato sulla tela. Nel suo percorso di sperimentazione e documentazione egli intese indagare le opere dei classici per approfondirne le ragioni ideali e poetiche e non ne trascurò mai il carattere fondante e la validità dell'insegnamento.
Pietro Annigoni, Omaggio a Pietro Annigoni, Sacile (PN) 2006
Pietro Annigoni, Pietro Annigoni. Ideale e reale, Tolmezzo (UD) 2005