recto, in basso a destra: Cy Twombly
recto, in basso a sinistra: 5/60
La composizione, realizzata con l'inchiostro di china, è costituita da una serie di linee e segni tracciati in modo apparentemente casuale, ma che insieme creano un dinamismo visivo e una complessità narrativa.
Il disegno, pervenuto nelle collezioni dell’Ateneo triestino grazie alla donazione del professor Bruno Callegher, avvenuta nell’importante occasione del Centenario dell’Istituzione, è stato esposto alla mostra “1924-2024. Un secolo di storia dell’Università degli Studi di Trieste. Immagini e documenti”, allestita al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto di Trieste. L'opera rappresenta un esempio significativo della caratteristica espressione grafica di Cy Twombly. L'artista, noto per il suo stile distintivo che combina elementi di scrittura, disegno e pittura, esplora in quest'opera l'interazione tra segno e spazio. I segni, simili a scarabocchi, linee ondulate e simboli, si dispongono sul foglio con un movimento fluido che suggerisce un paesaggio astratto o una mappa emotiva. La scelta della tecnica a inchiostro su carta conferisce una qualità immediata e gestuale, permettendo all'osservatore di percepire l'energia del processo creativo. La datazione al 1960 colloca questo lavoro in un periodo cruciale della carriera di questo importante artista statunitense, ossia il momento in cui stava sviluppando il suo linguaggio visivo unico, influenzato dalla poesia, dalla storia e dalla mitologia. Edwin Parker Jr, noto come Cy Twombly, si è formato negli Stati Uniti, tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta. Tra il 1955 e il 1959 lavora a New York e in Italia, dove si stabilisce. Sue opere sono esposte in importanti musei di tutto il mondo, anche in occasione di mostre, come ad esempio l'esposizione veneziana del 2015 "Cy Twombly Paradise".