a destra in basso: R. Tubaro
verso, a destra in alto: 1725 / MA C2 / CD
verso, a sinistra in basso: 2120
Raffigurazione di un uomo a figura intera, colto di spalle, in abiti da lavoro, con il capo coperto da un cappello a tesa larga, e ai piedi un paio di stivali, in atto di attaccare un cavallo da tiro a un mezzo agricolo simile a un aratro o a un carro.
Nell'ambito della cospicua produzione grafica del maestro, l'antico mondo agricolo friulano, ormai scomparso, ma ancora vivo fino alla seconda metà del secolo scorso, con il bestiame, e gli antichi mestieri annessi, oggi parimenti perduti, ha costituito un tema indagato almeno a partire dagli anni Cinquanta. «Va sottolineato come i protagonisti delle opere siano gli animali, rappresentati con linee che ne evidenziano i volumi, gli scorci e financo il tremare dei muscoli, mentre gli uomini, spesso senza volto, non mostrano una identica cura disegnativa. Tubaro amava del resto l'eleganza dei cavalli da corsa, tanto da recarsi anche al Circolo ippico friulano di Udine, ma non disdegnava i robusti quadrupedi da tiro, che presto sarebbero stati soppiantati dai trattori». (Cfr. G. Bucco, Quel profumo di letame... I mercati bovini nei disegni del pittore Renzo Tubaro, in «Tiere Furlane/ Terra friulana. Rivista di cultura del territorio», I, 2009, 2, pp. 27-37, spec. p. 33).
Bucco G., Quel profumo di letame... I mercati bovini nei disegni del pittore Renzo Tubaro, in Tiere Furlane/ terra friulana. Rivista di cultura del territorio, 2009, I, 2009, 2