in basso a destra: P. Fabris 1823
Il foglio in esame è una tipica esercitazione accademica e ritrae il volto di un uomo barbuto colto quasi di profilo destro, che sembra essere tratto dal gruppo scultoreo del Laooconte, anche se si differenzia leggermente nella posa, o da una stampa di riproduzione della scultura.
Il disegno, donato nel 1935 dall'architetto Arduino Berlam, è firmato dal pittore Placido Fabris, che fu attivo soprattutto come ritrattista tra Venezia e Trieste dove, assieme a Giuseppe Tominz, divenne l'artista prediletto della ricca borghesia mercantile della città. Il foglio è datato al 1823, durante gli anni di studio del Fabris all'Accademia di Belle Arti di Venezia, quando il giovane si esercitava ad eseguire disegni di nudo dal vero, o di copia tratti dalla statuaria antica o da sculture di Antonio Canova. Il Fabris fin dagli esordì mostrò una grande perizia nel disegno, e questo emerge anche nel foglio in esame, caratterizzato da un tratto sicuro e spigliato della matita, riscontrabile ad esempio in un altro disegno coevo raffigurante il Ritratto di Marco Antonio Reggio, eseguito d'apres il dipinto (cfr. Placido Fabris (1802-1859) 2002).
Placido Fabris, Placido Fabris pittore (1802-1859). Figure, avresti detto, che avevano anima e vita, Belluno 2004