disegno, Levinson Mon, XX

Oggetto
disegno
Soggetto
non figurativo
Autore
Levinson Mon (1926/ 2014)
Cronologia
1976
Materia e tecnica
carta/ inchiostro
Misure
mm - altezza 765, larghezza 560
Codice scheda
D_7262
Collocazione
Udine (UD)
Casa Cavazzini
Casa Cavazzini Museo d'arte moderna e contemporanea

Composizione suddivisa in due parti di rettangolari di uguali dimensioni: la superiore è di colore grigio chiaro, l’inferiore è nera.

Mon Levinson, dopo aver studiato economia all'Università della Pennsylvania, nel 1948 è a New York dove comincia a frequentare mostre d'arte e, da autodidatta, a sperimentare particolari tecniche artistiche nel suo studio. I primi lavori sono realizzati con strati di carta straccia tagliata per produrre rilievi in cui si generano ombre e riflessi di luce che l'artista chiama Knife Drawings. Accanto a queste produzioni, Levinson inizia a lavorare con la plastica, utilizzando fogli di vinile bianco opaco e trasparente, stratificati in scatole di legno, chiamate Space Reliefs , illuminate dall'interno. L'ispirazione proviene dai lavori di Jean Arp e dai costruttivisti russi, che impiegarono anche materiali non artistici. Alla fine degli anni '60 le costruzioni di Levinson divennero più minimali con un particolare interesse su luci e ombre. Questi lavori in plexiglas trasparente, illuminati dall'alto, sono montati sul muro per proiettare ombre e riflessi di varie forme. Tra la metà degli anni '70 e gli anni '80 torna a lavorare sulla carta, considerata sia come oggetto che come superficie. Levinson scopre che i bordi e la porosità della carta permettono molteplici processi artistici come piegatura, tintura e sfregamento. In questa fase, a cui si ascrive anche il disegno della collezione FRIAM, l’artista impiega fogli di carta di granatura e pesantezza diversa, singolarmente o a gruppi, intinti completamente o in parte nell’inchiostro di china, nel tè, nel caffè o nel cobalto e ossido di ferro. L’intento è quello di ottenere risultati diversi a seconda del tempo di immersione, della forza del fissaggio della tintura e dallo stato della carta che viene manipolata di volta in volta diversamente. In questo modo Levinson sperimenta stratificazioni cromatiche e variazioni della luce come in questa composizione, dove la suddivisione in due campiture in seguito alla diversa immersione nell’inchiostro di china, crea due superfici differenti e diversi di effetti luministici e spaziali.

BIBLIOGRAFIA

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