in basso a destra: Tamburi
Tamburi soggiornò a Parigi per lunghi periodi a partire dal 1935-1937, meditando su un neo impressionismo alla Pissarro, che si esplica nella sua produzione dagli anni Quaranta in poi, in una serie di paesaggi lirici ed evocativi, di particolare suggestione atmosferica, e in particolare in una serie di vedute di Roma e Parigi. La Bentivoglio (1971) data il disegno di Udine al 1949-1950, basandosi su una testimonianza rilasciatale dallo stesso artista. La studiosa nota pure che la parte sinistra dell'opera è assai simile ad un altro dipinto di Tamburi, raffigurante "Pont Royal à Paris", databile al 1948, elemento che conferma ulteriormente per il quadro udinese la datazione alla fine degli anni Quaranta-inizio anni Cinquanta. Il guazzo è caratterizzato da una pennellata rapida e sintetica che coglie con immediatezza uno scorcio di Parigi, immerso in un'atmosfera solare e rarefatta.
Bergamini G./ Reale I., La Collezione Astaldi Capolavori italiani del Novecento, Milano 1998
Bentivoglio M., La Collezione Astaldi, Roma 1971