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Il disegno fu esposto la prima volta alla mostra di disegni inediti dell'artista tenutasi alla Galleria della Spiga di Milano nel 1942 e in seguito nel 1954 alla mostra curata da Palma Bucarelli alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Il disegno è il veicolo espressivo privilegiato della produzione breve ma intensa di Scipione, caratterizzato da un tratto sottile e nervoso e da uno stile molto personale. Nel 1929 l'artista trascorse l'estate in Ciociaria per rintemprare la precaria salute, che fu la causa della sua prematura scomparsa. Fu un periodo particolarmente fertile per l'artista, ormai affermato sulla scena romana, interprete accanto a Mario Mafai e Antonietta Raphaël di quella vena espressionista e visionaria che sconvolse il clima di ritorno all'ordine e ai valori plastici, allora imperante. A questo periodo risalgono vari disegni, tra cui il foglio di Udine tradizionalmente intitolato "Contadini che dormono", nel quale l'artista ferma sul foglio una scena di vita popolare. Il disegno non è connesso ad alcun dipinto in particolare ed è una testimonianza di quanto Scipione si applicasse al disegno, che lui considerava il mezzo privilegiato per cogliere in sintesi la realtà circostante.
Bergamini G./ Reale I., La Collezione Astaldi Capolavori italiani del Novecento, Milano 1998
Benzi F./ Mascelloni E./ Lambarelli R., Le Scuole romane Sviluppi e continuità 1927-1988, Milano 1988
Appella G./ Mazzenga C./ Trombadori A., Scipione 1904-1933, Roma 1985
Appella G., Scipione 306 disegni, Roma 1984
Bentivoglio M., La Collezione Astaldi, Roma 1971
Bucarelli P., Mostra di Scipione alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma 1954
Cairola S., Disegni inediti di Scipione, Milano 1942