disegno, Beuerlin Wilhelm Friedrich, XIX

Oggetto
disegno
Soggetto
paesaggio marino con barche
Autore
Beuerlin Wilhelm Friedrich (1830 ca./ 1877)
Cronologia
1841 post - 1857 ante
Materia e tecnica
carta/ matita, pittura ad acquerello
Misure
cm - altezza 17.6, larghezza 26.7
Codice scheda
D_5998
Collocazione
Trieste (TS)
Sede del Dipartimento studi umanistici
smaTs. Archivio degli scrittori e della cultura regionale. Lascito Fonda Savio
Iscrizioni

in basso a destra: Molo Klutsch/ 24 luglio

in basso a destra: W F Beuerlin

Barche presso un molo.

Firmato e parzialmente datato, il disegno è una delle molte testimonianze grafiche della capacità di Beuerlin di individuare con un tratto molto rapido ed evocativo spazi e luoghi della Trieste del secondo Ottocento. In questo caso l’artista illustra la piccola banchina del Porto Vecchio che fu demolita per lasciar posto alla costruzione della nuova stazione ferroviaria, progettata dall’ingegner Carlo Ghega ed inaugurata il 22 luglio 1957 alla presenza dell’imperatore austriaco Francesco Giuseppe. Il Molo Klutsch, soggetto dell’acquerello, doveva il suo nome all’omonimo torrente, detto anche Settefontane, che era uno dei principali corsi d’acqua cittadini. Il torrente scorreva dalla zona di Rozzol percorrendo le attuali Via Cumano, Viale Ippodromo, Via della Tesa, Largo Mioni, Via della Raffineria, Via Oriani. Giungeva infine presso via Carducci dove, all’altezza dei portici di Chiozza, si congiungeva allo Starebrech (o rio Farneto) dando origine al cosiddetto "Torrente grande". Quest’ultimo proseguiva in direzione di Via Ghega, inglobando le acque del Rio Romagna e del Rio Scorcola, fino a gettarsi in mare nell’area dell’attuale molo IV, in corrispondenza del molo recante il suo nome. La costruzione del molo fu ultimata nel 1841: "tra il 1823 e il 1830 l’impresa di Matteo Pertsch esegue lavori di consolidamento e allungamento del Molo del sale, situato in corrispondenza dell’attuale Via Torrebianca; nel 1837 in corrispondenza del Lazzaretto Vecchio, Iver Borland provvede a costruire il molo che da lui prenderà il nome e che servirà l’officina meccanica da lui fondata; nel 1841 alla foce del Torrente è ultimato il molo Klutsch" (E. Godoli, Trieste, Roma, Laterza, 1984, p. 142). In una corposa relazione sul porto di Trieste del console inglese Richard Francis Burton apprendiamo che: "The Klutsch was built partly by Government and partly by the Südbahn. [...] All the old piers were built with caissons and beton, except the long narrow Molo Klutsch, which was laid on slabs" (The Port of Trieste, Ancient and Modern in “Journal of the society of Arts”, Vol. XXIII, 29 Ottobre 1875, pp. 976-1006).

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BIBLIOGRAFIA

De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024

Paris L., Guida al Lascito Antonio Fonda Savio, Trieste 2015

Paris L., La sezione iconografica del Lascito Antonio Fonda Savio nel Sistema museale dell'Ateneo triestino, in Archeografo Triestino, Trieste 2013, serie 4, n. 63 (123)

Libri immagini casa Svevo, Libri e immagini di casa Svevo. Dalle collezioni di Antonio Fonda Savio, Trieste 2011, n. 18

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