Lo studio preparatorio raffigura una mensola modanata a volute e decorata con elementi vegetali, pennacchi e mascheroni, con al centro uno stemma con l’alabarda, simbolo di Trieste, e un festone costituito da un ramo d'alloro su cui sono posti alcuni libri. Sopra un putto alato regge a sinistra un medaglione con l’effige appena abbozzata di Petrarca, a destra un medaglione con quella anch'essa appena accennata di Pio II Piccolomini.
Il disegno è da connettere ad un progetto decorativo, presumibilmente di una sopraporta, consistente in una mensola modanata a volute ed elementi vegetali, con al centro uno stemma con l'alabarda, simbolo di Trieste, e sopra un putto alato reggente due medaglioni con i ritratti di Francesco Petrarca e Pio II Piccolomini. Dato il soggetto del disegno in esame, è probabile che esso sia da connettere con i lavori di ristrutturazione e di messa a punto della sala destinata a ospitare in Biblioteca civica la raccolta petrachesca piccolominea donata da Rossetti nel 1842, e presumibilmente con la decorazione della porta di accesso al locale. Dai documenti venuti alla luce (cfr. Nodari 2005) è emerso che il bibliotecario Giuseppe de Lugnani già dal 1847 si attivò per trovare una stanza dove porre la raccolta, ma solo nella seconda metà del 1850 finalmente iniziarono i lavori necessari alla preparazione di una sala nel secondo piano del palazzo, che fu inaugurata nel gennaio 1851. Tra i documenti rinvenuti, purtroppo sono andati persi gli allegati A e B con il "Prospetto dei lavori" e il "Prospetto degli oggetti", che forse avrebbero potuto dare qualche elemento conoscitivo in più riguardo al progetto in esame. Comunque nel rendiconto delle spese stilato dal de Lugnani nel novembre 1850 a conclusione dei lavori, sono citati il falegname Valentino Cojutti e il pittore Giuseppe Zucco, e forse uno dei due artigiani può essere stato l'autore del nostro disegno. Questa sistemazione avrà breve durata perchè nel 1860, quando Francesco De Fiori era succeduto al de Lugnani nella carica di bibliotecario, la collezione petrarchesca piccolominea verrà collocata in un'altra grande sala sempre al II piano dell'edificio, dove è rimasta fino al luglio 2008, quando il museo petrarchesco si è trasferito nella sede provvisoria di via Madonna del Mare 13. Resta perciò il dubbio che lo studio preparatorio in esame debba essere connesso non ai lavori del 1850 ma all'allestimento della seconda sala nel 1860, anche se non sono finora emersi documenti che possano attestare l'esecuzione di lavori per questa seconda sistemazione. In collocazione Ic. 61 (cfr. scheda D 4597) si conserva un altro studio preparatorio a matita di grafite e acquerello grigio della stessa mano, che presenta altre due varianti del progetto.
Nodari F., La sezione iconografica della raccolta petrarchesca piccolominea della Biblioteca civica "A. Hortis" di Trieste, in Le collezioni del Museo petrarchesco piccolomineo nella Biblioteca "A. Hortis" di Trieste, Firenze 2005