disegno, Marussig Guido, XX

Oggetto
disegno
Soggetto
studi accademici
Autore
Marussig Guido (1885/ 1972)
Cronologia
1900
Materia e tecnica
carta/ matita
Codice scheda
D_4052
Collocazione
Trieste (TS)
Palazzo Revoltella
Civico museo Revoltella. Galleria d'arte moderna

Si tratta di studi prevalentemente parti anatomiche del corpo umano: piedi, gambe, mani e occhi. Del gruppo fanno parte anche tre ritratti di profilo: il cardinale de Birague, Nerone e una giovane.

Il Museo Revoltella ha dedicato a Guido Marussig una mostra articolata e importante nell'estate del 2004, che ha avuto il merito di approfondire e svelare gli aspetti inediti della sua attività artistica. Eseguiti all'epoca della sua breve frequentazione del II Corso dell'Imperial Regia Scuola Industriale (sezione pittura decorativa), pochi mesi prima del trasferimento a Venezia (1900), i 16 disegni acquisiti dal Museo Revoltella costituiscono un nucleo artistico di particolare rilevanza, poiché documentano gli esordi artistici del pittore, a tutt'oggi scarsamente documentati. Nella serie di studi, prevalentemente incentrati sulla ripetuta realizzazione di alcune parti anatomiche del corpo umano (piedi, gambe, mani e occhi), vi sono anche tre raffinati ritratti di profilo, realizzati tra aprile e maggio del 1900 e dedicati a Le cardinal de Birague (tratto dal monumento funebre di René de Birague, cancelliere di Francia, 1506-1583, conservato al Museo del Louvre, scultore Germain Pilon), a Nerone e ad una giovane (Jeune fille). Marussig, che da lì a qualche mese avrebbe cominciato a partecipare alle lezioni di Augusto Sezanne ed Ettore Tito all'Accademia veneziana, rivela già un'attenzione particolare alla forma ottenuta mediante una meticolosa e calibrata ombreggiatura che, nei tre profili specialmente, anticipa quanto Marussig realizzerà nel secondo dopoguerra, dopo aver esaurito la multiforme attività di silografo, pittore, decoratore, illustratore e scenografo. L'infinita serie di solidi realizzata negli anni cinquanta, infatti, culminante nella sequenza altrettanto estesa delle “colonne”, conclude un ciclo di vitale e poliedrica espressione artistica richiamando, nella resa plastica attenta di piramidi e cubi, già definiti “oggetti geometrici isolati, elementi atemporali”, la raffinata precisione dei disegni scolastici dell'artista quindicenne. [Gregorat 2005]

BIBLIOGRAFIA

Gregorat S., Schede, in Museo Revoltella Trieste. La donazione Kurländer, Trieste 2005