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Su un fondale di carta da scena, ormai ingiallito e lacerato ai lati, compare un reticolato geometrico tracciato a matita sul quale è stata strutturata la figura di "Santa" con saio. Essa porta, adagiata sulla mano destra, una colomba con ali spiegate, appena abbozzata, verso la quale rivolge lo sguardo, mentre tende la mano sinistra al petto. Il carboncino nero definisce il disegno, le linee di contorno, di espressione, di movimento, costruisce i chiaroscuri e quindi le masse e i volumi. Il gesso bianco lo compendia e crea le lumeggiature.
Il cartone raffigurante "Santa" fu presumibilmente realizzato da Umberto Martina negli anni Trenta e fa parte di un gruppo di cartoni (n. di inventario 270, 271, 272) donati, alla fine degli anni Cinquanta, alla Scuola Mosaicisti di Spilimbergo da Gigi Martina, un fotografo di Treviso, nipote de l pittore Umberto. "Santa" è un disegno preparatorio per una composizione pittorica e non fu mai realizzato a mosaico. Concepita in scala monumentale, come i modelli veneti cinquecenteschi e seicenteschi, viene ripresa con un tradizionale impianto frontale avulso da qualsiasi connotazione spaziale. Il biancore del collare e del volto contrastano con il monocromo saio nero e ritagliano la figura dall'ormai consumato fondale di carta da scena.