in basso a destra: E Mitri
a metà del lato destro: 3
Ogni disegno è caratterizzato da due volti caricaturali uniti nella parte centrale. La maschera sinistra è triste con occhi a fessura e bocca con g li angoli rivolti in basso, la maschera destra è allegra con occhi tondi e bocca sorridente. Il disegno è tracciato su un foglio riquadrato.
Il disegno schedato fa parte dei lavori di decorazione per il nuovo arreda mento della Birreria Moretti in viale Venezia, eseguiti per celebrare il centenario di fondazione dello stabilimento di birra. Fu eseguito contemporaneamente ai pannelli "La festa della mietitura dell'orzo" e "Gambrinus re della birra", a quelli per "I buongustai della birra" e "Lo stemma della birra con figura egiziana". Il disegno chiaroscurato fa parte di una serie di tre raffiguranti ognuno una coppia di maschere grottesche. In appunti non datati Mitri indicò la serie come "Tre gruppi di maschere/ abinate (sic) cm 36 h per/ 42 l/ disegni in chiaroscuro/ per intaglio". I disegni" in chiaroscuro per i gruppi di maschere scolpite" furono pagati a Mitri l ire 30.000 poiché più piccoli degli altri. (Fattura, Udine, 6/ 5/ 1960) I l disegno evidenzia la ricerca del grottesco e della caricatura in corrispondenza con le tendenze espressioniste della pittura di Mitri. I modelli ispiratori vanno però ricercati non tanto nell'arte fiamminga, quanto nel recupero della tradizione dell'arte popolare carnica di cui le maschere so no tra gli oggetti più noti facendo mostra di sé nel Museo Gortani di Tolmezzo, ben noto al pittore. Mitri, esperto alpinista, era infatti molto legato alla Carnia e carnica di Verzegnis era anche la moglie Velia. L'iconografia delle maschere fu comune anche a molti altri artisti friulani della montagna come Giovanni Pellis o Giuseppe Barazzutti, Mitri ne conserva va alcune anche nel suo studio per farle copiare dai suoi allievi. Numerosi sono gli schizzi preparatori di maschere conservati nell'archivi o Mitri. I tre disegni preparatori furono consegnati a Pietro Milan, che scolpì i tre gruppi. A differenza dei rilievi in tiglio colorato e dorato, le maschere furono realizzate come i modelli carnici in legno scuro tinta noce, secondo le annotazioni del pittore. Come si desume da alcune fotografie dell'Archivio Mitri il disegno fu fedelmente eseguito da Pietro Milan. Come si desume da una eliografia, i gruppi di maschere dovevano essere collocate ai lati della cappa del focolare, successivamente furono spostate dalla Birreria di piazzale XXVI Luglio a quella di piazzale Osoppo, per scomparire durante i lavori di ristrutturazione dei locali. (1999)
Ernesto Mitri, Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000