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in basso a destra: Vico di Forni di Sotto/ I - 1929
in alto a sinistra: Chiesa/ Forni di Sotto/ 29.I. 29
Veduta di Vico in basso a destra; veduta della chiesa di Forni di Sotto in alto a sinistra; veduta di case sul pendio in alto a destra. Il grande foglio tagliato irregolarmente presenta profonde piegature che lo dividono in quarti. Su tre quarti sono tracciati i disegni di cui uno solo è riquadrato.
Il disegno fa parte della serie di opere realizzate a Forni di Sotto durante il soggiorno di Giuseppe Barazzutti nell'inverno 1927-1928 e 1928-1929. La maggioranza dei disegni ha come oggetto le forme e i motivi decorati vi che decorano i ballatoi in legno delle case fornesi e, in numero più ridotto, i portoni in pietra e qualche altro particolare decorativo. Il disegno schedato invece è la prima trascrizione grafica della veduta dall'alt o della borgata di Vico e servì certamente per dipingere il bozzetto, di identico soggetto e inquadratura, schedato con il n. 104927. Ancora esistenti sono la grande casa in muratura sulla sinistra e l'attiguo fienile. Il pittore pose grande attenzione alla rappresentazione dei fienili in legno con pareti portanti costituite da tronchi squadrati che si incrociano agli angoli (struttura a Blockbau). Tali edifici furono distrutti dall'incendio del 1944 tanto che il disegno del Barazzutti si pone come una precisa documentazione della borgata. Della stessa esistono anche delle fotografie di Attilio Brisighelli, che fotografò Vico con la stessa inquadratura del pittore Brisighelli a confermare le reciproche influenze tra fotografi e pittori della montagna friulana. Il disegno occupa il quarto in basso a destra di un grande foglio irregolare ripiegato dove Barazzutti disegnò dal vero anche la chiesa di Forni d i Sotto in alto a sinistra e delle case su un pendio entro una riquadratura nera in alto a destra. I disegni sono stati schedati da Franca Merluzzi con i numeri 5.9 - 5.10 - 5.11 nella sezione 5. Disegni e studi per vedute e paesaggi del catalogo della mostra di Sauris. Lo sfondo montuoso è appena tratteggiato, mentre il paese fu disegnato con grande cura del dettaglio. La data apposta sul disegno lo data sicuramente al gennaio 1929, durante l'ultimo anno del suo soggiorno invernale nell'alta valle del Tagliamento. Nonostante manchi la firma, l'attribuzione a Giuseppe Barazzutti è assolutamente certa poiché si conoscono le circostanze in cui l'opera è entrata a far parte della collezione e le note sul disegno sono di pugno del pittore, come conferma il proprietario Silvano Crapiz.
Giuseppe Barazzutti, Giuseppe Barazzutti. La bottega d'arte, Mariano del Friuli (GO) 1994
Merluzzi F., Pitors a Glemone, in Glemone, Udine 2001
Merluzzi F./ Bucco G., Il gemonese Giuseppe Barazzutti veratile artista tra sacro e profano, in Ce Fastu?, Udine 1993, n.1, LXIX
Polo E., Forni di Sotto miti e tradizioni popolari, Udine 1987