Nella tavola è rappresentata la costruzione, in prospettiva fuori scala. Sono evidenziati i fronti principale (nord) e laterale. Dell'impalcato pro spettico, in affaccio su via Giusti, emerge il monumentale atrio d'ingress o - in corrispondenza dei piani terra ed ammezzato - segnato da cinque alt i arconi, pseudobugnati: poggianti su pilastri in conci di pietra Piacenti na. L'atrio è sormontato da terrazzo, balaustrato, su cui s'affacciano cin que aperture arcuate, intervallate da pilastri giganti superiormente conne ssi a fascia marcapiano orizzontale. Le forature dell'attico sono lateralm ente segnate da lesene a sorreggere trabeazione, in pietra Piacentina. Il campo parietale centrale del secondo piano è scandito da finestre, rettang olari, con finiture in pietra Piacentina. Gli alti e stretti impalcati pro spettici, corrispondenti alle due tribune e ai vani scala, presentano rive stimento in pseudobugnato (intonaco in malta cementizia) e intonaco a marm orino lucidato. Fori, rettangolari, con cornici in pietra artificiale (?) (piani terra e ammezzato); doppie aperture arcuate, intervallate da tre pa raste con soprastante cornicicione in pietra Piacentina; piccola nicchia c entrale con motivo decorativo, a contorni mistilinei; doppie finestre, ret tangolari, lateralmente segnate da lesene.Del fronte laterale, prospicient e via Dante sono evidenziate - entro settore murario in pseudo bugnato - le due aperture lapidee, illuminanti il piano ammezzato. Va, infine, segna lato l'alto corpo edilizio aggettante con terrazzo, segnato da parapetto i n ferro.
Gli elaborati grafici, rappresentati nella tavola, sono ascrivibili all'in g. udinese Ettore Gilberti: autore - nonchè direttore dei lavori - del pro getto della "Casa del Littorio", edificata nel 1931 - 1932 nel settore urb ano compreso tra le vie Carducci, Giusti e Dante. Il progetto fu redatto dallo studio Gilberti di Udine nel 1932, e approvat o con Deliberazione podestarile N/2450 del 29 gennaio 1932. L'Impresa Oliv o e Barbetti assunse a trattativa privata i lavori per la costruzione dell a nuova struttura edilizia, sulla scorta dei disegni del Gilberti (cfr. co ntratto del 22 marzo 1932). Furono esclusi, dall'appalto, gli impianti di riscaldamento, idraulici ed elettrici, le pavimentazioni in linoleum e in marmette di cemento (salone del piano terra), le decorazioni a gesso del s alone, delle scale e delle aule al primo piano (opera del prof. Francesco Grassi). I lavori appaltati ebbero termine il 28 novembre 1932 (l'edificio potè essere occupato dalla Federazione Fascista verso la metà del dicembr e 1932). L'invenzione è dettagliatamente descritta, dal Gilberti, in relazione del 26 gennaio 1932 - allegata al progetto definitivo - ("Il fabbricato si com pone di piano terra costituito da un vestibolo, da una grande sala central e per riunioni e conferenze delle dimensioni di m. 21. 20 X 12. 50 e dell' altezza di metri 7. 10 da pavimento a pavimento; ai lati della sala centra le vi sono le scale, l'alloggio del custode, locale per custodia biciclett e, una sala per Uffici e due gruppi di latrine. Il piano terra rialzato a quota 3, 36 è diviso dal vuoto del salone centra le e contiene un locale per parte. Il primo piano a quota 7, 26 con due sa le quadrate da m. 6. 50 X 6. 50 in corrispondenza degli angoli della facci ata; una sala centrale rivolta a Nord delle dimensioni di m. 13. X 6. 10 e N/7 spaziosi uffici. Il secondo piano a quota 11, 76 comprende due sale laterali e N/10 uffici. Il sottotetto a quota 15, 76 è lasciato momentaneamente sgombro per ragion i di economia e può venire suddiviso in N/12 uffici per un futuro ampliame nto. Il sotterraneo è previsto solo in corrispondenza alle scale e serve per il calorifero e depositi diversi. Il vestibolo è aperto a porticato sporgent e con cinque fornici divisi da pilastri in pietra che sostiene il poggiolo di primo piano... Gli zoccoli di fondazione e le murature dei sotterranei fino a quota 0, 16 sono in calcestruzzo: le murature di elevazione in pietrame e in mattoni, le pareti parte in mattoni vuoti e parte in "Eraclit", i soffitti in "Era clit". Le strutture decorative esterne sulle tre facciate...in pietra natu rale fino all'architrave delle finestre del II piano (quota 15, 76) e in p ietra artificiale battuta fino al tetto. I solai ed i pilastri in cemento armato...Le scale hanno pianerottoli, pedate e alzate in lastre di pietra del Vallone levigata e lucidata sopra ossature di cemento armato. Il tetto in tegole curve su letto di tavelloni ha l'ossatura portante in abete.
Damiani L., Ricordo di Ernesto Mitri, in Quaderni della Face, Udine 1978, n.52