recto, in basso a sinistra: Giordani
verso, in basso a destra: Giordani
Nel recto, su uno sfondo di cielo azzurro chiaro si stagliano le montagne che con la loro mole massiccia, dai toni che vanno dal bruno chiaro e scuro al blu cobalto, occupano tutto il secondo piano della composizione. In primo piano scorre un limpido e trasparente torrente di montagna con alcuni alberi e arbusti lungo le sue sponde. Nel verso, tutto giocato sui toni del bruno, del rosso mattone, del bianco e del grigio, a sinistra è visibile parte di un palazzo medievale: ha un ampio porticato a pianterreno costituito da pilastri e archi ad ogiva, finestre a trifora nel piano superiore ed è rifinito da una merlatura ghibellina a coda di rondine. A fianco si diparte una scala ricoperta da una tettoia di mattoni sorretta da esili colonne. In secondo piano, dietro ad alcune case basse, dal tetto a spioventi, su un cielo azzurro-grigio percorso da nubi si staglia la torre municipale a pianta rettangolare, che presenta nella parte superiore di ogni lato, due aperture ad arco a tutto sesto, di cui una è chiusa quasi completamente dall'orologio.
Giovanni Giordani, nato a Klagenfurt nel 1884, si trasferisce presto a Trieste dove frequenta le Scuole Industriali avendo come maestro Eugenio Scomparini. Nel 1910 è a Milano, dove si impiega come grafico e dal 1918 al 1921 segue i corsi dell'Accademia di Belle Arti di Bologna. Diventa così professore di disegno e per via dell'insegnamento soggiorna anche a Bergamo dal 1928 al 1936. Tornato a Trieste, pur dedicandosi prevalentemente all'insegnamento, non smette mai di occuparsi di grafica pubblicitaria ed è per tutto l'arco della sua esistenza un artista assai attivo. L'inizio della sua attività espositiva risale al 1913 in occasione della "Provinciale" di Capodistria, e continuerà ad esporre fino alla sua morte, avvenuta nel 1969. La fama del Giordani è legata soprattutto alla produzione di acquarelli, nei quali predilige raffigurare paesaggi di montagna o scorci urbani. Come è evidente nel disegno del recto, il suo non è un acquarello classico, puntigliosamente descrittivo, ma mostra dei connotati marcatamente espressionisti, giungendo a risultati assai vicini a quelli ottenuti dagli espressionisti tedeschi della "Brucke". Infatti Giordani, sopprimendo ogni dettaglio e con pennellate larghe e corpose, dipinge a macchie di colori dalle tonalità aggressive e spesso dissonanti fra loro. Il disegno del verso è di qualità decisamente inferiore: pur costituendo le forme con tocchi di pennello larghi e corposi, il Giordani si sofferma di più su alcuni particolari descrittivi e perciò qui non è presente la fremente pittura di macchia che caratterizza i suoi acquarelli migliori. Il disegno è stato acquistato dal Museo Revoltella nel 1945 e questo fatto costituisce un termine ante quem per la datazione del foglio.
Martelli C.H., Artisti di Trieste, dell'Isontino, dell'Istria e della Dalmazia, Trieste 1985