recto, in alto a sinistra: A / Giulio Montenero / con amicizia / M. Tudor / I 70
verso, in basso a sinistra: Mario Tudor / 34 V.le Argonne / I 20133 Milano-ITALIA / titolo ... ? (23/7/'69) / misura H48 L66 / tecnica ... mista
verso, in basso al centro: esecuzione / del / 27/7/69
verso in basso a destra: incorniciare sopra cartoncino bianco / margine 10-12 cm per lato
Il disegno è giocato sui toni del bianco, nero e grigio; su un fondo nero sono accostate o sovrapposte figure astratte di varia grandezza, alcune piuttosto simili a forme geometriche. L'artista usa una tecnica particolare, cioè l'acrilico dato a spruzzo. Lungo uno dei due lati maggiori del foglio la filigrana appare visibile sul fondo scuro.
Il goriziano Mario Tudor si diploma al Liceo Artistico di Venezia, vive per qualche tempo a Trieste per trasferirsi definitivamente a Milano nel 1959. Esordisce negli anni '50 in mostre collettive universitarie a Trieste, Gorizia e Venezia per essere presente in seguito in rassegne nazionali e internazionali. Nel suo disegno l'artista crea una composizione astratta estranea a qualsiasi riferimento figurativo, che presenta un certo rigore geometrico nella costruzione delle forme. Non sembra fuori luogo segnalare un riferimento alle opere astratto-geometriche di Kandinsky, in particolare a quelle degli anni '20, nel periodo di attività presso la Bauhaus di Walter Gropius. Il disegno non è citato negli inventari del Museo, ma dalla dedica sul recto si viene a sapere che è un dono dell'artista a Giulio Montenero nel 1970 anno in cui, presumibillmente, è entrato anche al Museo.