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recto, in alto a destra: Inv. 897
verso, in basso a destra: 897/2
Su un fondo di cielo azzurro-grigio percorso da nubi si staglia la facciata di una Chiesa, sui toni del bianco e del grigio, prospiciente un canale dove galleggia una gondola. La facciata che si sviluppa in senso orizzontale, è tripartita da un gruppo di otto colonne con capitello corinzio ed ergentisi su alto basamento, due poste all'estremità e le altre sei in aggetto a rilevare il corpo centrale, sovrastate da un timpano curvilineo. Nella facciata si aprono tre portali, sovrastati da un finestrone a mezza luna, di cui il centrale, di dimensioni maggiori, è decorato da un timpano. Nella parte superiore è visibile la copertura del braccio della navata e la cupola con un'alta lanterna. All'estrema destra si riconosce la sagoma color mattone del campanile mentre a sinistra, oltre ad un basso edificio delimitato da un muro di cinta e con alcuni alberi davanti, si intravvede il corpo di fabbrica concluso da una facciata marmorea che prolunga il braccio absidale.
Nel Museo Revoltella il disegno è inventariato come opera di Lorenzo Urbani, architetto, professore nella R. Scuola Tecnica di Venezia nonché socio d'arte della Reale Accademia Veneta di Belle Arti e corrispondente dell'Accademia Scientifico-Letteraria dei Concordi di Rovigo. La fondazione della Chiesa di San Geremia, di cui qui è raffigurata la facciata verso Rio di Cannaregio, si può far risalire alla fine dell'XI secolo. Nella seconda metà del 1200 essa viene ricostruita seguendo l'impianto della basilica paleocristiana, con corpo longitudinale a tre navate. Ma nel XVIII secolo l'antica fabbrica viene completamente demolita e sostituita da una nuova che mostra una struttura diversa con pianta a croce greca e bracci simmetrici terminanti in un abside e cupola centrale all'incrocio dei bracci. Il progetto è opera dell'architetto lombardo Carlo Corbellini e i lavori iniziano nel 1753, prolungandosi per lungo tempo fino al 1871 quando la Chiesa viene definitivamente completata con la costruzione delle due facciate marmoree, l'una sul Campo San Geremia e l'altra verso Rio di Cannaregio, grazie alle sovvenzioni del Barone Revoltella. Perciò il disegno architettonico, attento e finitissimo nella precisione e nella dovizia di particolari, è databile dopo il 1871, anno in cui appunto la facciata verso Cannaregio è terminata.