in alto a destra: Veruda
secondo lettino da sinistra: Sepp und Toni
in basso a destra: Inv. 3361 [numero cancellato con un tratto]/ 25/254
in basso a destra: 134
al centro, accanto al braccio: Rata (?)
verso, margine superiore, a sinistra e a destra: 16 / 28
verso, in basso a sinistra: bozzetto a penna
Recto: Al centro tre bambini, vestiti poveramente e dalle facce caricaturali, i due maschietti (presumibilmente - Sepp e Toni) di profilo, la bimbetta di fronte. A destra la madre, grossa, con le mani enormi, la testa a forma di rapa, con i capelli trattenuti da un grande e vistoso fiocco, al braccio sinistro appesa un cesto da cui spunta una rapa. A sinistra due lettini, sotto a uno dei quali un vasino da notte. Disegno a inchiostro di china tracciato con segno sicuro e rapido. In basso a sinistra schizzo a matita raffigurante un uomo con cilindro, baffi e barba; un po' più a destra volto virile appena abbozzato, con larghi zigomi, baffi e corto pizzo; al centro un braccio femminile. Verso: Due figure femminili, nude, tracciate a matita, sono colte in una movenza di danza; quella a sinistra è abbastanza rifinita, soprattutto nella parte superiore, quella destra un po' meno. In basso a destra, è disegnata con un ardito scorcio e a china una figura maschile, nuda, come se danzasse nell'aria e allungasse il braccio per congiungersi alle due donne, che si tengono per mano.
Umberto Veruda fu un pittore notevolissimo, originale, ed ebbe un ruolo importante come innovatore dell'ambiente artistico triestino, cui fece conoscere la lezione dell'impressionismo. Studiò all'Accademia di Belle Arti di Monaco insieme ai concittadini Wostry e Grünhut e in quella città ammirò l'opera del Liebermann. Si recò poi a Parigi, a Roma e in varie località dell'Europa. Si dedicò soprattutto alla ritrattistica e al paesaggio, in cui seppe esprimersi con un linguaggio molto personale. Inizialmente la sua pittura faticò a farsi apprezzare nell'ambiente triestino, dominato dal gusto esteriorizzante di uno Scomparini, ma lascio importanti tracce nella generazione più giovane, formatasi tra gli ultimi anni dell'800 e i primi del '900.
Martelli C.H., Artisti triestini del Novecento, Trieste 1979