in alto a destra: S.N° / 23/11
Recto: verso destra, sotto una tenda e seduto su una specie di trono, è raffigurato un condottiero (re?), circondato da servi e soldati, uno dei quali seduto in basso a destra in primo piano. Davanti a lui due giovani donne in piedi e un guerriero in ginocchio. A sinistra, visibile solo parzialmente, un servo piegato sotto il peso di un grande bacile colmo di oggetti preziosi, parte evidente di un bottino di guerra. Disegno monocromo con lumeggiature a biacca. Verso: torso di nudo femminile a carboncino. Il disegno doveva essere completo, ma è stato tagliato sia in alto che in basso; è visibile anche parte del braccio destro. Sono tracciati i contorni e poche, leggere ombreggiature a tratteggio lineare piuttosto rado.
Nel suo inventario Giovanni Cossar lo classifica come un disegno di scuola veneta del principio del XVIII secolo e contemporaneamente fa il nome di Antonio Domenico Gabbiani, per le affinità tra questo e l'altro disegno (cfr. scheda D 655) attribuito appunto a questo maestro. L'impaccio nella resa anatomica è qui ancora più evidente che nell'altro disegno, soprattutto negli avambracci e negli arti inferiori, ma nell'insieme la composizione è abbastanza ben costruita. La scena è probabilmente tratta dall'Iliade (Agamennone spartisce il bottino e le schiave fra i comandanti greci). Non solo il tema ma tutto l'insieme della composizione sembra già preannunziare modi neoclassici, tanto che si potrebbe anche fare il nome di Giovanni Battista Canal (Venezia 1745-1825), artista che appunto tento di adattare i modi del Tiepolo alle istanze neoclassiche.