disegno, ambito non identificato, XVIII

Oggetto
disegno
Soggetto
santo
Ambito culturale
ambito non identificato
Cronologia
1700 - 1799
Materia e tecnica
carta/ carboncino
Misure
mm - altezza 195, larghezza 142
Codice scheda
D_141
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Attems Petzenstein
Musei Provinciali. Gabinetto dei disegni e delle stampe
Iscrizioni

Il Santo, verosimilmente un apostolo, è effigiato a mezza figura dietro una roccia su cui si appoggia con il gomito destro e con il braccio sinistro. Con la mano destra regge un'alabarda, con la sinistra indica un libro aperto sulla roccia. Sopra la veste indossa un manto che gli copre spalla e braccio sinistri. Il volto di vecchio, dal naso adunco e dalle molte rughe, è colto in espressione assorta. Uso del carboncino sia grafico che coloristico: contorni resi con segni forti e nervosi, chiaroscuro ottenuto con tratteggio più o meno fitto. Linee spezzate. Sul verso è presente un abbozzo appena accennano di figura di uomo di profilo, identico a quello del Santo con asta e libro della stessa serie. Carta avorio a grana media. Controfondato. Il disegno è stato in parte incollato su un foglio insieme al disegno del Santo con asta e libro.

Nell'inventario di Giovanni Cossar il disegno come altri quattro di soggetto analogo (cfr. schede D 142, 143, 6565) viene attribuito a Giovanni Michele Lichtenreiter (Gorizia 1706-ivi 1780). Di questo pittore, che apparteneva ad una famiglia di artisti trasferitasi a Gorizia da Passau (Baviera) si conoscono solamente due opere sicure: le due grandi tele di soggetto storico del Palazzo Taccò di Cormons firmate e datate 1747. Mentre i Musei Provinciali di Gorizia possiedono altre opere che gli vengono attribuite: quadri di genere, scene bibliche e storiche, una Crocifissione, ecc. Nella sua pittura dal carattere eclettico, con elementi desunti e talvolta copiati dagli esempi contemporanei veneti e napoletani, e con reminiscenze della pittura precedente fiamminga e veneta, si riscontrano talvolta momenti di debolezza, imprecisioni anatomiche, una certa pesantezza, mentre i disegni attribuitigli rivelano una maggiore accuratezza, freschezza e padronanza della tecnica. Anche qui si può notare la compresenza di elementi veneti (soprattutto san Paolo con la spada, scheda D 143) ed elementi nordici: si vedano in particolare le fisionomie realistiche ed espressionistiche del Santo con alabarda e del Santo che legge (scheda D 142). E di matrice nordica pare anche la grafia incisiva e movimentata.