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La sega presenta una struttura trapezoidale. L'arco è un tubo d'acciao, ripiegato e terminante in una biforcazione per l'inserimento della lama seghettata. Questa è trattenuta con un bullone su ciascun lato. Prima della biforcazione sono presenti due maniglie in legno, di forma cilindrica, che trapassano il tubo e sono rinforzate da due ghiere d'acciaio ciascuna. Essendo il telaio rigido, la lama non può essere angolata.
Questo tipo di sega viene chiamato sega a mano, perchè è facilmente maneggiabile da un solo uomo e fa sempre parte delle seghe a lama tesa. L'attrezzo non presenta marchi di fabbrica, per cui potrebbe essere stato realizzato da una piccola industria, forse locale. La zona da cui provengono gli oggetti del Museo di Farra si trovava sotto l'impero austroungarico fino agli anni 20 del XX secolo, dopo la prima guerra mondiale. Vista la situazione di confine ed il periodo storico, la sega potrebbe essere stata realizzato sia nell'attuale Italia, che in Austria, Slovenia o in altri paesi.
Storia vite vino Friuli, Storia della vite e del vino in Friuli e a Trieste, Udine 2017
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