Su un supporto di forma ellissoidale troncato per una breve porzione, con 4 gambe sotto il quale si trova il pedale, sono fissati i montanti, variamente torniti, uno singolo ed uno doppio con due traverse. Tra il montante singolo e la traversa più bassa è inserita la girella a 8 raggi connessa dalla parte esterna al pedale. Sulla traversa più alta, al centro, si inserisce una colonnina che, con il montante singolo che le è parallelo, sostiene un’asta alle cui estremità si incastrano due corti supporti su cui si inserisce il dispositivo di filatura.
Questo tipo di filatoio consente di filare senza interruzione perché il filo viene torto e avvolto nello stesso tempo sul rocchetto, grazie alla diversa velocità assunta dalla spola (più veloce) rispetto al fuso con le alette: per questo viene detto filatoio continuo. Inoltre, permette una maggiore omogeneità nello spessore del filo perché il filatore ha entrambe le mani libere giacché utilizza il pedale. I metodi per filare sono molteplici: fuso e rocca, processo interamente manuale; rocca e filatoio, sistema misto; rocca e filatoio a pedale, processo continuo. I fattori che ne regolano la scelta possono essere diversi: a volte il filatoio sostituisce il fuso perché ha una resa maggiore, ma a volte si preferisce il fuso che consente di lavorare ovunque, anche portando ad es. il bestiame al pascolo, come afferma Paul Scheuermeier. A volte la preferenza poteva essere condizionata da motivi economici e di qualità, il filato prodotto col fuso era migliore e poteva essere pagato di più.
Dizionario italiano-friulano, Dizionario italiano-friulano di vita contadina, Pordenone 2005
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Un imprest, Un imprest, una storia, una gota di vita, s.l. s. d.