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sulla pancia: Io Francesco/ Felice fece/ Iano 1787 adì 21 agosto nele pertinenze dela Forteza della zità di Lauco/ Prindisse/ chi brama sano stare, non convien dissordinare/ Adio chi bevi cara dolce buona medicina è buonumore
«Boccale di rilevanti dimensioni con ventre sferoidale su base piana dotato di bocca trilobata con orlo ingrossato e sporgente. Contrapposta al versatoio è l’ansa a doppio cordone terminante a volute aperte foggiate a forma di stelo, che muovendosi sinuosamente sulla superficie del corpo si arricciano formando un punto di raccordo tra il motivo plastico e il motivo vegetale graffito e dipinto. L’ansa è applicata direttamente sull’orlo e si innesta sulla metà inferiore del corpo: ciò probabilmente avrebbe premesso una migliore impugnatura e facilitato anche il trasporto, viste le voluminose dimensioni del manufatto e la quantità di liquido che esso avrebbe potuto contenere. La stessa funzione di facilitazione nella presa doveva avere l’elemento plastico semicircolare a rilievo (manico a mensola) con orlo arrotondato innestato dal lato del beccuccio a mezza altezza sul corpo. (continua in OSS Note e osservazioni)
Un sicuro appiglio cronologico è la scritta graffita dall’autore riportante la data insieme al luogo di produzione, iscrizione che fa tutt’uno con la superficie esterna del vaso al punto da diventare essa stessa decorazione: «Io Francesco/ Felice fece/ lano 1787 adì 21 agosto nele pertinenze dela Forteza della zità di Lauco/ Prindisse/ chi brama sano stare, non convien dissordinare/ Adio chi bevi cara dolce buona medicina è buonumore». L’interesse di questo pezzo sta nell’indicazione Lauco come probabile località di produzione. In quella zona rimasero in attività delle fornaci fino al XX secolo, quindi possiamo supporre che Francesco Felice nella seconda metà del Settecento operasse qui in una fornace stagionale o stabile.
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