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Scarpettina bassa di panno senza tacco. La calzatura è femminile per i fiori ricamati sulla tomaia di velluto nero. La suola è realizzata sovrapponendo vari strati di stoffa trapuntati con un filo di spago sottile e resistente secondo linee parallele e con un fitto punto che corre lungo tutto il bordo della suola. Il tallone e la fettuccia sul bordo della tomaia sono cuciti a macchina, mentre le altre cuciture sono realizzate a mano.
La calzatura, che era cucita in origine completamente a mano, era usata in modo diffuso nella pedemontana spilimberghese quasi esclusivamente dalle donne
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Gortani M., L'arte popolare in Carnia. Il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari, Udine 1965
Un imprest, Un imprest, una storia, una gota di vita, s.l. s. d.