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Il fazzoletto, di forma quadrata, è confezionato con due pezzi di tela di lino (cm 31 x 35, 31 x 75); tutto il profilo è ripiegato (cm 0.2) e cucito a sottopunto. Su gran parte dei lati sono ricamati sottili tralci con foglie affusolate e fiori stilizzati. Un angolo presenta una semplice composizione data da tre infiorescenze stilizzate, originate da un unico stelo, con foglie e bacche, mentre sull’angolo opposto s’imposta un decoro più elaborato: dal vertice si originano tre fiori perlinati, su cui poggiano due fagiani a lungo piumaggio, abbinati a due corolle fiorite e a due ampie foglie affusolate con interno perlinato. Sul livello superiore, attorno ad un elemento geometrico rettangolare con interno a rosoni perlinati, si sviluppano tre infiorescenze traforate a nido d’ape con corolle raggiate, abbinate ad altri fiori cuoriformi.
Il fazzoletto di forma quadrata, cuadri, si diffuse in Carnia a partire dal XVIII, fino alla fine del XIX secolo, sostituendo progressivamente il fazzoletto da testa rettangolare (fazzûl). Confezionato e ricamato per il corredo nuziale presenta un decoro piuttosto originale, dove ai motivi floreali si aggiungono anche due fagiani a lungo piumaggio. L’originalità e l’unicità del decoro lo fanno ritenere uno dei fazzoletti più antichi di quelli conservati al Museo, risalente al XVIII secolo.
Gortani M., L'arte popolare in Carnia. Il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari, Udine 2000
D'Orlandi L./ Perusini G., Il costume popolare carnico, in Antichi costumi friulani, Gorizia 1988