Questa spelaiatrice è una macchina composta da un tavolo rudimentale con il piano inclinato formato da sedici asticelle regolari, disposte verticalmente, ed alti bordi per il contenimento dei bozzoli. Sopra le asticelle sono inseriti orizzontalmente quattro rulli con una sottile scanalatura. Questi sono azionati da una ruota esterna con un nastro che riceve il movimento per mezzo di un lungo braccio esterno. I bozzoli passando sopra queste verghe di ferro erano ripuliti dalla seta più scadente #bavele, spelaia# con la quale erano attaccati al #bosco#.
La spelaia, che altro non è che una seta grezza, rimaneva fissata nei rulli e con un coltello che incideva la scanalatura della verga veniva recuperata e utilizzata in casa dalle donne.
Cjase Cocel, Cjase Cocel. Museo della vita contadina, Fagagna (UD) 1998
Rizzolatti P., Il fiume, la terra e l'uomo: ricerche linguistiche ed etnografiche nel comune di Morsano, in Morsan al Tiliment, Udine 1988
Penzi D., Guida al Museo Provinciale della Vita contadina, Pordenone 1987
Giorgi D., Il manualetto del bigattino, Parma 1938
Norme da seguirsi, Norme da seguirsi per l'allevamento del baco da seta, Treviso 1928
Perroncito E., Manuale di bachicoltura, Torino 1895